Pmi: Cna, in Abruzzo tagli alle imprese, banche “tirchie” ed esose
L’Aquila – Rubinetti delle banche sempre piu’ a secco per il sistema produttivo abruzzese, si legge in un servizio AGI, a meno di pagare tassi di interesse stellari.
Tutto cio’ mentre nella “pancia” delle banche cresce senza sosta o scricchiolii di sorta il risparmio delle famiglie.
Lo rivela lo studio realizzato da Aldo Ronci per la Cna Abruzzo, relativo al quarto trimestre dello scorso anno, presentato a Pescara nel corso di una conferenza stampa, presenti il presidente e il direttore della confederazione artigiana, Italo Lupo e Graziano Di Costanzo. Tra ottobre e dicembre – e siamo alle cifre ricavate da Bankitalia – il credito erogato ha subito una flessione di 223 milioni rispetto al trimestre precedente: 23 miliardi e 131 milioni di euro, contro 23 miliardi e 354 milioni di euro, con un valore percentuale (0,95%) superiore allo 0,38% nazionale. A fare le spese del taglio e’ stato il sistema produttivo (il mondo delle imprese), che ha subito una sforbiciata di 228 milioni, suddivisi tra i 220 milioni in meno alle societa’ non finanziarie e gli 8 alle micro imprese; tutto il contrario di quanto accaduto alle “famiglie consumatrici”, in attivo di 5 milioni.
Pmi: Cna, in Abruzzo tagli alle imprese, depositi alle stelle (2)
(AGI) – L’Aquila, 26 apr. – “Ma se le forbici hanno colpito pesantemente e nel suo insieme il sistema produttivo – spiega Ronci – sul piano territoriali i tagli non sono stati affatto omogenei nelle quattro province abruzzesi. Perche’ a fronte del picco registrato a Teramo (-88, con il 3,87% in meno), le altre aree hanno subito cadute piu’ lievi, come Chieti (-57), L’Aquila (-51) e Pescara (-32)”. “Quanto ai settori – prosegue – il comparto che ha subito i tagli piu’ robusti e’ stato quello delle costruzioni (-163), seguito dall’industria manifatturiera (-93), con l’area dell’abbigliamento particolarmente penalizzata (-47). In controtendenza, invece, la produzione di mezzi di trasporto, contrassegnata dal segno “+” (27 milioni), ma soprattutto l’area immobiliare, che ha fatto segnare un aumento di 79 milioni di euro”. E se conferme vi sono nel taglio del credito alle imprese, conferme ci sono pure per la tendenza al risparmio, che a dispetto della crisi continua a crescere senza sosta in tutto l’Abruzzo, di trimestre in trimestre: i depositi e il risparmio postale, sempre nel quarto trimestre del 2016, hanno infatti segnato un incremento di 381 milioni di euro (+1,5%), con il Chietino superstar (+184). Marcato, al contrario, il rapporto tra credito erogato e “sofferenze”, ovvero i crediti non piu’ esigibili dalle banche, che crescono a vista d’occhio e in progressione geometrica: 50 milioni, con un aumento dell’1,26%, inferiore tuttavia al valore medio nazionale (2,1%). Un andamento abnorme (17,24% nel rapporto con il credito erogato, a fronte del 12,37% nazionale, con un differenziale di ben 4,87 punti percentuali) che fa schizzare alle stelle i tassi di interesse praticati sulle cosiddette ” operazioni a revoca”: in Abruzzo e’ salito all’8,08%, a fronte del 4,94% nazionale, e dunque con uno spread enorme, pari a 3,14 punti percentuali.
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