ANCE, insisme perchè la città si anche bella


L’Aquila – Scrive Ettore Barattelli, presidente associazione costruttori ANCE: “3 milioni e 730 mila euro dedicati a cultura, sociale e sport è già di per sé una cifra consistente, eppure è una cifra del tutto parziale che oggi andrebbe moltiplicata almeno per tre, se si considera che è un ammontare di contributi relativo ai soli anni che vanno dal 2010 al 2014 e conteggiato su un campione di imprese che rappresentano appena un terzo degli iscritti di ANCE L’Aquila.
La cifra, che non è aggiornata ma è l’unica certificata al momento in nostro possesso, è il risultato di una inchiesta che svolgemmo tra le imprese associate per avere un’idea della dimensione dell’impegno concreto, spontaneo e indipendente dei costruttori edili sul territorio.
A questo numero andrebbe aggiunto, oltre all’aggiornamento degli ultimi due anni di contributi, anche i restanti due terzi di imprese che non hanno risposto all’indagine di ANCE L’Aquila, per la brevità dei tempi dati, ed i 775.000 euro che dal 2009 l’Associazione ha erogato in proprio per via istituzionale, in favore delle numerose iniziative di utilità sociale come: la progettazione del Parco di piazza d’Armi e la realizzazione della scultura d’autore posizionata nella rotonda adiacente, il restauro delle nicchie di San Bernardino, la progettazione preliminare di Palazzo Carli sede dell’Università, l’istituzione di borse di studio per il tirocinio degli studenti nei cantieri, il restauro del Casino di caccia di Villa Torlonia ad Avezzano (ANCE L’Aquila è infatti una Associazione provinciale), il sostegno alla Giostra Cavalleresca di Sulmona, al Bimillenario di Ovidio, alla Perdonanza dell’Aquila, a molte realtà sportive e culturali cittadine storiche e non, insieme ai tanti progetti che stiamo ancora programmando, compresa la solidarietà alle popolazioni del sisma del centro Italia con decine di containers già donati per la ripartenza delle attività istituzionali e commerciali. Sono solo alcuni noti e riscontrabili esempi.
Inoltre Grandi realtà come L’Aquila Rugby o L’Aquila calcio hanno ottenuto sostegni finanziari dai singoli imprenditori ed in alcuni casi anche dall’ANCE L’Aquila, così come centinaia di piccole realtà che animano la vita culturale cittadina e di tutta la provincia.
Tutti possono fare di più, ma è singolare che alla fine si attacchi solo chi si espone, ignorando altre associazioni e categorie professionali che pure lavorano alacremente alla ricostruzione.
Ideammo il Fondo Etico per stanare le imprese di fuori regione che fanno affari sul territorio e spariscono con gli utili senza lasciare traccia alcuna, quando va bene, o lasciando una scia di creditori in sofferenza, quando va peggio.
Con la complicità di sindaci, amministratori di condominio, presidenti di consorzio e semplici cittadini committenti speravamo di riuscire ad allungare la lista delle imprese iscritte al Fondo che si riversa sui singoli territori di provenienza. Invece, a parte le critiche alle poche imprese locali che pur si sono iscritte e versano regolarmente, non abbiamo avuto, nel tempo, alcun altro interessamento.
Non abbiamo intenzione di mollare, stiamo intensificando gli sforzi e accettiamo aiuti e proposte dalle forze politiche in campo per potenziare gli strumenti persuasivi verso le imprese di fuori regione.
Sarebbe saggio e realista da parte di chi si propone di governare la città e ci rimprovera una scarsa responsabilità sociale, un atteggiamento non prevenuto e non ideologico verso settori produttivi come l’edilizia, oggi tra i primi motori economici locali, capace di ridistribuire la ricchezza anche attraverso l’occupazione di 10.000 addetti oltre ad un vasto e variegato indotto.
Ancora qualche numero per chiudere e per meglio informare: finora sono stati erogati 5 miliardi per la ricostruzione privata e 1,3 miliardi per quella pubblica, conti USRA. Se tutte le imprese che hanno lavorato alla ricostruzione nel Comune dell’Aquila avessero versato il 2 per mille, il Fondo Etico avrebbe in cassa 12,6 milioni, ammesso che fosse esistito dal 2009 e non da un anno. A conti fatti, nonostante i lavori della ricostruzione siano per oltre la metà in mano ad imprese extraregionali che non si iscrivono al Fondo, si può concludere che le aquilane, da sole, avrebbero teoricamente già versato per tutti. Ciò nonostante, in attesa del perfezionamento del Fondo Etico, continueranno a fare mecenatismo silenzioso, come sempre, dentro e fuori dal Fondo stesso.


21 Aprile 2017

Categoria : Attualità
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