Rigopiano: familiari vittime, chiediamo giustizia
Pescara – “Siamo qui per ricordare, ma anche per chiedere giustizia”. Cosi’ Gianluca Tanta, presidente del Comitato Vittime di Rigopiano, e fratello di una delle vittime, a proposito del del flash mob organizzato oggi pomeriggio a Pescara per ricordare le 29 vittime della tragedia di Rigopiano. “Attendiamo che l’inchiesta vada avanti – ha aggiunto – per arrivare ad una verita’ che noi abbiamo chiara in testa, perche’ la causa della tragedia non e’ stata la neve”. Presente alla manifestazione anche il sindaco di Farindola (Pescara) Ilario Lacchetta: “Le due parole che emergono in questa giornata – ha detto – sono dolore e giustizia e il nostro ricordo, ieri come oggi, va a quegli angeli che sono volati in cielo e ai parenti che oggi soffrono insieme a noi e a tutti gli abruzzesi per una tragedia che ha scosso tutta la regione. Oggi siamo qui a Pescara in questo giorno di dolore, aspettando di conoscere il perche’ tutto questo e’ accaduto”. I familiari delle vittime hanno lamentato l’assenza delle istituzioni provinciali e regionali e hanno annunciato un altro flash mob a Pescara per il prossimo 18 maggio. Silvia Angelozzi, sorella di Sara, morta a Rigoiano insieme al marito Claudio Baldini, ha detto: “Ci sentiamo dimenticati dalle istituzioni”. Presente anche il legale di Angelozzi, l’avvocato Wania Della Vigna: “Riteniamo – ha sottolineato – che bisogna rendere giustizia a queste persone e, soprattutto, far capire se ci sono delle responsabilita’ umane in questa vicenda”. Anche uno dei superstiti della tragedia, Donato Parete, si e’ unito al cerchio umano per ricordare le persone travolte dalla valanga : “Sono qui – ha detto – per stare vicino ai familiari delle vittime”. Presenti anche il presidente del consiglio comunale di Pescara, Francesco Pagnanelli, il sindaco e il vice sindaco del capoluogo adriatico, Marco Alessandrini e Antonio Blasioli. “Rigopiano – ha evidenziato Alessandrini – ci ha trafitto i cuori. Non bisogna spegnere il faro dell’attenzione su questa vicenda”.
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