La Regione Abruzzo penalizza il settore alimentare
Ofena – Scrive Dino Rossi del Cospa allevatori: “Corsi di formazioni per il personale del settore alimentare realizzati dalla nostra regione, che dovrebbe sostituire la famosa tessera sanitaria, non è altro che un modo per spillare soldi alle imprese alimentari abruzzesi. Trattasi di regolamenti europeo n° 852/04 e853/04 emanati dalla CE come pacchetto igiene nel settore alimentare. Forse la regione Abruzzo ha scambiato il regolamento con la direttiva europea, la quale va recepita ed attuata, mentre il regolamento è direttamente attuabile in tutti gli stati membri. Infatti, come tutti sanno, la Regione Abruzzo organizza corsi di formazione anomali, sia dal punto di vista normativo, ma anche organizzativo, visto che assembla ad ogni corso ogni tipo di settore.
In altri regioni, come ad esempio la Puglia, pur avendo recepito come la nostra regione il regolamento, i corsi di formazioni vengono fatti all’interno delle ditte da personale accreditato che rilascia un attestato idoneo da aggiornare in caso di modifiche sostanziali dei prodotti lavorati.
Purtroppo, è vero che la CE sia a volte penalizzante dal punto di vista burocratico, ma a complicare le cose arrivano le regioni pasticcioni che al fine di favorire gli amici degli amici, rispolverano tessere sanitarie modello CE fittizie.
Quindi, le malcapitate ditte alimentari abruzzesi, oltre ad essere penalizzate per le ore di presenza, devono sborsare alla Regione un cinquantone ogni tre anni, come se gli abruzzesi fossero affetti da amnesia, in quanto manipolazione dei prodotti non subisce modifiche che possono alterare il prodotto.
Chi ci guadagna in tutto questo?
Comunque anche se ci sono delle entrate esorbitanti per corsi inutili ci ritroviamo una regione con un dissesto finanziario, proprio a livello sanitario, costretta a chiudere anche gli ospedali di una certa rilevanza.
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