M.Cialente: ricostruzione pubblica lenta dopo otto anni


L’Aquila – (F.C.). “A otto anni dal sisma che ha distrutto L’Aquila e il circondario la vera piaga continua ad essere la ricostruzione pubblica”. Lo dice il sindaco, Massimo Cialente “soddisfatto”, invece, per la ricostruzione privata della periferia, che e’ ha potuto portare avanti direttamente il Comune con la sua filiera e che “ha corso tanto”. “A maggio 2015 – dice – abbiamo ricostruito case per 42 mila persone”. Il sindaco ci tiene a sottolineare che tutto e’ stato possibile gia’ prima dell’entrata in vigore della legge Barca. “La ricostruzione del centro storico – osserva – e’ partita solo a marzo 2013 e adesso si lavora alacremente come testimoniano le quasi 100 gru disseminate sul territorio. Il problema – afferma Cialente – oggi e’ ancora nella ricostruzione dei centri storici delle frazioni dove si registrano gravi ritardi causati dalla nuova legge sugli appalti pubblici. Ma la stessa cosa avviene anche nel centro storico del capoluogo dove la ricostruzione pubblica proprio non cammina: basti pensare al Teatro Comunale, o al Duomo, c’e’ una lentezza incredibile. Stessa cosa avviene per la ricostruzione delle scuole e in tutti gli edifici che sono pubblici. Gli unici ricostruiti dopo 8 anni sono il Palazzo di Giustizia, l’Anas e la Corte d’Appello. Il resto e’ tutto fermo. In queste ore c’e’ il senso della beffa”. L’Aquila, 4 apr. – Ad aprile 2016 – ricorda Cialente – e’ uscito il nuovo codice degli appalti che annullo’ l’appalto concorso, quindi abbiamo dovuto bloccare parecchi interventi per fare le gare d’appalto e i progetti esecutivi. Forse lo Stato si e’ reso conto dell’errore e probabilmente si ritorna indietro cosi’ da accelerare i tempi. Il dramma e’ che i cittadini non se ne rendono conto e se la prendono con il sindaco. Oggi fare un appalto pubblico ha dei tempi biblici che non sono pari a quelli di altri paesi europei. Il problema – sottolinea il primo cittadino – non e’ fare norme anticorruzione, cambiare codici, bisogna che corrotti, corruttori e faccendieri, una volta individuati, vengano processati immediatamente senza prescrizioni. Occorre la certezza della colpa. Occorrono poche norme come nel resto d’Europa. Sono 8 anni e i lavori alla scuola ‘De Amicis’ – porta ad esempio Cialente – ancora non partono anche se avevamo i soldi. In Italia l’appalto pubblico e’ un vero problema. E’ una cosa che grida vendetta rispetto a Dio. Siamo in un paese in cui c’e’ la lentezza nei processi e il rischio prescrizione e’ sempre dietro l’angolo. Intanto i tempi si allungano”. Cialente accusa il legislatore di “una pigrizia pesantissima”. Il sindaco porta ancora ad esempio il centralissimo Corso Umberto: “a destra gli edifici sono tutti rifatti perche’ privati, a sinistra ci sono edifici pubblici sui quali siamo ancora nella fase della progettazione. Il piano di ricostruzione e’ stato approvato dal Comune dell’Aquila solo il 31 agosto 2012 quando si chiuse l’esperienza del commissario per la ricostruzione Chiodi. La realta’ e’ che non c’erano i soldi. La ricostruzione del centro storico dell’Aquila e’ partita solo 4 anni fa quando arriva il governo Renzi che stanzia 6 miliardi, un miliardo l’anno”.


04 Aprile 2017

Categoria : Politica
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