Elezioni, chiarore a L’Aquila, foschia ad Avezzano
L’Aquila – Ora che data del voto si conosce (11 o 25 giugno) conviene dare un’occhiata in giro, per appurare se il panorama politico nelle città più importanti in cui si sceglierà il sindaco è meglio decrittabile.
L’AQUILA –
Cominciamo dal capoluogo di Regione.
Una buona novità c’è, riguarda il centrodestra ed è il nome di Luca Bergamotto candidato condiviso da tutti o quasi. Storicamente di Forza Italia – quindi dotato di ideologia coerente e fedele a se stessa – Bergamotto merita, politica a parte, la gratitudine di tutti per aver dato alla città una televisione. Di Cui è direttore, ma forse qualcosa di più.
Morta Tv1, L’Aquila avrebbe collezionato il record negativo (ne ha diversi altri…) di ritrovarsi unica città senza un suo schermo.
Berrgamotto ha esperienza politica, equilibrio, modi signorili, capacità già dimostrate anche in politica.
Di meglio il centrodestra non poteva fare, indicandolo. La parola ora passa agli elettori.
Interessanti alcune altre figure, come Biondi, che di terremotati certo se ne intende e li ha vissuti da sindaco sulla propria pelle.
Guardando altrove, spicca il nome di Trifuoggi, un’autentica novità ricca di garanzie professionali e personali.
Sempre nell’inquietudine i Cinquestelle.
Il centro sinistra pare aver trovato una bussola fissando, almeno questo, le sue primarie con nomi sicuramente spendibili (Pietrucci, Di Benedetto) o apprezzabili (De Santis).
Tutto ciò consente di parlare di chiarore all’orizzonte per chi vorrà scegliere.
AVEZZANO – Nella vivace terra marsicana, dove certo i fervori politici non mancano, per ora c’è foschia. Nel senso che nessuno ha capito cosa faranno gli aspiranti sindaci e i partiti. Tra questi, il peggiore è Forza Italia, addirittura commissariata nelle mani della senatrice Pelino.
Il sindaco uscente Di Pangrazio sta lavorando, e molto, forte del suo nome, del suo prestigio personale, della capacità di aggregare attorno a sé senza insegne ed etichette. Chi gli vuol bene lo seguirà in cabina elettorale. Avversari robusti ne ha, ma ancora in confusione tra loro. Per vincere occorre molta forza, e per averla dividersi è la tattica peggiore. Il partito più importante, il PD, pare abbia perso la parola e forse anche l’intelletto politico. Avezzano è città importante, in crescita. Un saggio apparato politico si organizzerebbe per issare il vessillo sulla torre civica.
Al momento, quindi, foschia ma di sicuro Di Pangrazio da non sottovalutare. Alla fine se vincerà, se lo sarà di sicuro meritato.
Non c'è ancora nessun commento.