Piccoli Ciceroni crescono: allievi del Liceo Torlonia “apprendisti” nelle giornate FAI
Avezzano – (a cura di Flavio Colacito). Il Fondo ambiente italiano (FAI), da 25 anni, ogni anno in Primavera, si fa promotore ed organizzatore di due giorni di visite guidate gratuite finalizzate alla valorizzazione delle bellezze artistiche d’Italia. Anche per il 2017 ci sarà il consueto appuntamento il 25 e 26 marzo, quando sarà possibile ammirare mille luoghi custodi nella nostra memoria storico-artistica, distribuiti in ogni regione d’Italia. Questa 25° edizione vedrà impegnati 2.000 volontari pronti a raccontare le vicende e i trascorsi legati ai territori, in modo da rendere conoscibili e divulgabili aspetti che altrimenti rimarrebbero sconosciuti al comune cittadino. Le Giornate FAI di Primavera si propongono il coinvolgimento attivo dei giovani delle scuole per raccontare il territorio, così da rendere l’esperienza un momento formativo e comunicativo, imparando loro stessi a conoscere meglio l’operato di chi si prende quotidianamente cura degli stessi luoghi della memoria e diventando i ragazzi promotori di identità culturali da trasmettere nel futuro. Così gli alunni delle prime classi del Liceo classico “Torlonia” di Avezzano, diventeranno “Apprendisti Ciceroni” in concomitanza con le due giornate del FAI, in particolare trattando il tema legato alla storia della loro città, quasi un viaggio attraverso un’identità da ricostruire, soprattutto in relazione al progetto di ricostruzione urbana a seguito del disastroso terremoto del 1915, cercando di capire cosa resta dell’antico nucleo cittadino attraverso un’attenta “lettura” dell’ambiente circostante. La finalità pedagogica dell’iniziativa è quella di educare la mente a “riconoscere nel conoscere”, sviluppando il senso della ricerca come un viaggio nel tempo, da interpretare e successivamente comunicare agli altri interagendo con l’esterno, lontano dalle aule scolastiche troppo indirizzate alla classica lezione frontale. Gli allievi diventando guide hanno la possibilità di vivere in prima persona l’emozione del racconto, di superare l’ostacolo della timidezza rafforzando l’autostima, confrontandosi attivamente in un progetto dove conta il potenziale interattivo e la componente socio-relazionale.
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