Personale regionale: una macchina ingolfata
FEBBO INCOLPA IL GOVERNO REGIONALE -
Pescara – “Una struttura al collasso e inefficiente, disorganizzata e senza programmazione, implosa dopo una pessima gestione del personale dell’amministrazione da questo governo regionale. Questa volta la denuncia viene sollevata pubblicamente dalle segreterie regionali di Cgil, Cisl, Uil e Direr”. Cosi sottolinea il Presidente della Commissione vigilanza e consigliere regionale Mauro Febbo che spiega come “da due anni e mezzo denuncio il totale blocco degli uffici regionali causato dai continui cambi negli incarichi di vertice nei Dipartimenti e la mancanza di dirigenti in alcuni servizi strategici. Infatti oggi assistiamo ancora alla pubblicazioni di avvisi al fine di reperire altri due figure per ricoprire ruolo di capo Dipartimenti.
Una situazione vergognosa venutasi a creare dalla presunzione di saper gestire in maniera monocratica una macchina complessa e articolata come quella dell’Ente Regione. Oggi L’Abruzzo – continua Febbo – vive una paralisi amministrativa mai verificatosi nella sua storia. I pochi bandi pubblicati fino adesso della nuova programmazione Por Fers e Por Fse 2014-2020 sono il vero termometro dell’attuale e tragico contesto che i vari Servizi della giunta regionale vivono in questi ultimi anni di governo a guida del centro sinistra. Una situazione pesante e difficile che si ripercuote soprattutto nel tessuto economico, produttivo e sociale della nostra Regione.
Prendo atto di come anche i sindacati, finalmente, hanno preso contezza della grave condizione in cui vivono i dipendenti regionali e le diverse strutture dei Dipartimenti. A tale situazione adesso si andrà sommare le valutazioni al ribasso dei punteggi alla dirigenza ( magari quella che non è disponibile al “signorsì” – sic !!! ) che scatenerà una valanga di ricorsi. Per questo motivo convocherò la Direr in Commissione vigilanza prossimamente. Con tale contesto – conclude Febbo – vedo veramente difficile risolvere l’attuale disorganizzazione della macchina amministrativa regionale se non con un radicale cambio di strategia amministrativa e di attribuzioni di deleghe”.
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