CGIL, aziende abruzzesi fuori dal coro
E’ quello di chi difende i voucher -
Pescara – Scrive la CGIL abruzzese: “Servono investimenti e innovazione. Sui referendum relativi ai voucher e gli appalti promossi dalla Cgil continua il confronto tra la segreteria regionale del sindacato e i parlamentari abruzzesi. Una mobilitazione, quella della Cgil, che ha visto come noto un primo risultato importante: la scelta del governo di intervenire con un decreto legge che abroga, quindi cancella, l’attuale istituto dei voucher e ripristina la responsabilità solidale negli appalti. Un primo passo al quale dovrà necessariamente seguire l’approvazione di una legge da parte del Parlamento.
Ieri Sandro Del Fattore, Carmine Ranieri e Rita Innocenzi (dopo altri incontri con parlamentari di vari gruppi politici) hanno incontrato all’Aquila anche la senatrice Stefania Pezzopane con la quale, peraltro, vi è un confronto costante anche rispetto ai temi della Ricostruzione, e che ha evidenziato tra l’altro la sua condivisione della scelta di perseguire la strada dell’abrogazione aggiungendo come sia necessario che la conversione in legge del decreto debba essere più rapida possibile.
La Cgil comunque ribadisce che se il Parlamento convertirà in legge il decreto del governo il sindacato non si limiterà a festeggiare, perché questo sarebbe solo il primo punto verso la nuova Carta Universale dei diritti del lavoro.
Per Rita Innocenzi, della segreteria regionale Cgil, “stride che in Abruzzo, dove ci siamo distinti anche rispetto al quadro nazionale per essere stati gli unici ad aver raggiunto un accordo in aggiunta al Masterplan e per aver condiviso e creduto alla Carta di Pescara, che le associazioni degli imprenditori seguano il coro di alcune uscite nazionali contrarie alla scelta dell’abrogazione dei voucher. Eppure in Abruzzo sappiamo bene come la ricetta della riduzione del costo del lavoro non abbia permesso e non permetta l’uscita dalla crisi. Ci pare, peraltro, che tutti condividiamo il fatto che i problemi delle imprese abruzzesi risiedono nella mancata innovazione, nelle difficoltà di accesso al credito, nella scarsa propensione all’internazionalizzazione”.
”L’apologia dei voucher indicati come fondamentali per le imprese dà la misura di come questi abbiano rappresentato uno strumento di sostituzione del lavoro subordinato regolare con la peggiore delle forme di precarietà” aggiunge la sindacalista, che conclude rivolgendosi al presidente di Confindustria: “Piuttosto che soffermarsi sulla valenza dei voucher, che di certo nulla hanno a che fare con il futuro dell’industria in Abruzzo, credo sia il caso che si attivi per rimuovere gli atti che impediscono nelle sue aziende il diritto alla maternità”.
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