Fina su manifestazione e Velino Sirente
L’Aquila – “La manifestazione di questo pomeriggio è una conseguenza naturale,
una reazione, a ciò che l’inchiesta sul G8 ha fatto emergere in questi
giorni. Oltre allo squallore per l’episodio legato alle risate di
sciacalli che hanno visto nel terremoto un affare su cui lucrare. Il
punto vero è che non si riesce a mettere sotto i riflettori il fatto
che il centro storico de L’Aquila si trova nelle stesse condizioni del
6 aprile ed i cittadini sono giustamente esasperati”. Queste le parole
di Michele Fina, segretario provinciale del partito democratico ed
assessore all’ambiente ed alla protezione civile della provincia de
L’Aquila, “le risate fanno arrabbiare, ma non scandalizzano più di
tanto, infatti rappresentano un paese che, in carenza di politiche di
prevenzione, programmazione e pianificazione, vede in ogni tragedia
una possibile “grande opera”. Il vero problema e che i cittadini
aquilani vorrebbero semplicemente sapere cosa sarà del centro storico,
di una città che ha visto in breve tempo risolvere il problema delle
case con un decentramento tanto veloce quanto impressionante. La
protezione civile ha dato una risposta importante all’emergenza, ma ad
oggi non c’è una vera e seria legge sulla ricostruzione. Allo stato
attuale l’economia del territorio è ferma perché, al di la delle
realizzazione del progetto case, stenta a partire una ricostruzione
capillare della città e dei borghi. L’effetto – ha concluso Fina –
sembra quello di un forte doping, che però non ripara le ossa rotte,
non guarisce dalla malattia. Un effetto che, per quanto forte, è
oramai giunto al termine e la manifestazione di oggi ci serve, oltre
che a testimoniare questo stato di cose, a ricordare che i cittadini
aquilani rivogliono la loro città e con essa la loro identità”.
VELINO SIRENTE – “La Regione dei Commissariamenti politici di tutto quello che si può, dopo aver disposto con arroganza il commissariamento del Parco regionale Sirente-Velino, l’ha abbandonato alla sua sorte. Ricordo che a fine 2009, utilizzando la legge finanziaria, la maggioranza al governo della regione ha inopinatamente commissariato il Parco Regionale Velino-Sirente senza alcuna comunicazione preventiva e soprattutto senza motivo”. Queste le parole di Michele Fina, assessore all’ambiente della provincia dell’Aquila e segretario provinciale del partito democratico. “Il Parco regionale Sirente-Velino è un parco con organi legittimamente costituiti, unitari e in dinamica attività che ha convinto più comuni fuori dal suo perimetro ad inserire i loro territori al suo interno. Proprio uno di questi comuni San Demetrio, con la straordinaria emergenza naturalistica delle grotte di Stiffe, è stato utilizzato al fine di occupare un altro posto di potere per risolvere i propri problemi politici. In più il parco, collocato all’interno dei comuni del cratere, dopo il sisma, ha bisogno una nuova prospettiva di vita legata al territorio, a partire dal Piano del Parco. Da quel provvedimento indecente non si è saputo più niente – conclude Fina – ìn questa settimana scadrà la “prorogatio” di 45 giorni e non si è avuta più notizia dalla Regione. Alla paralisi parziale seguita alla decisione del commissariamento si passerà alla paralisi totale, con seri rischi anche per i dipendenti. E questa sarebbe la Regione dei Parchi? Una Regione che ha in gestione diretta un solo Parco (il Sirente-Velino appunto) del quale è così platealmente disinteressata?”
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