Usi civici dice Padovani
L’Aquila – Scrive Gianni Padovani, consigliere comunale socialista: “In qualità di Consigliere Comunale della città capoluogo di Regione, che ha avuto l’opportunità di gestire la delega agli Usi Civici, Agricoltura, Parchi e Giardini, nonché di Coordinatore regionale dell’U.C.I. (Unione Coltivatori Italiani), non posso che essere d’accordo con il Consigliere Regionale Pierpaolo Pietrucci.
Una città in cui sono presenti ben 12 A.S.B.U.C. – Amministrazioni Separate dei beni Uso Civico, appositamente costituite per la gestione separata delle terre e diritti civici (definite anche proprietà collettive),
che rappresentano quasi la metà di quelle presenti in tutta la Regione Abruzzo, di cui 3 “nate” negli ultimi due anni (rispettivamente Camarda, Filetto e Bagno), ritengo che sia naturale che abbia la sede dell’Ufficio competente per gli Usi Civici.
Un territorio, quello aquilano, che negli ultimi due anni, dopo la riorganizzazione del Dipartimento Politiche dello Sviluppo Rurale e della Pesca, è stato “espropriato” del Servizio Territoriale per l’Agricoltura (le cui sedi sono sempre state nei capoluoghi di provincia), trasferito ad Avezzano. La cui scelta, il sottoscritto, dal momento che ama questa Regione in toto, ha accettato di buon grado, valutando oggettivamente la maggiore predisposizione agricola del territorio marsicano. Tuttavia non è concepibile che per protocollare una richiesta attinente il sopracitato Servizio (S.T.A.) bisogna recarsi nella sede di Avezzano, come nel contempo non è ammissibile che l’Ufficio U.M.A. – Utenti Motori Agricoli, nella città capoluogo, sia aperto soltanto tre giorni a settimana per un paio di ore al giorno e che per di più abbia soltanto la funzione di sportello e non di espletamento della Domanda.
Mi auguro che l’Assessore Dino Pepe rispetti gli impegni politici ed amministrativi presi nei confronti della nostra città e che il Consigliere Regionale, nonché amico, Pierpaolo Pietrucci si prenda a cuore le “piccole” problematiche appena esposte, con le quali devono confrontarsi quotidianamente le Associazioni di rappresentanza e assistenza agricola, oltre che agli stessi Allevatori ed Agricoltori. Disagi e lungaggini che non fanno altro che creare difficoltà ad un settore già martoriato dagli eventi atmosferici e sismici e che potrebbero essere risolti semplicemente utilizzando un po’ di buon senso.
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