Guardiamo Sirio, la sfolgorante stella del terremoto aquilano
L’Aquila – La stella più sfolgorante del nostro cielo appare ogni sera a sud est, a sinistra della costellazione più celebre, Orione. In questo periodo è diventata la stella del terremoto aquilano del 2009 e l’altra vita ci ricorda. Quella di prima del 2009.
L’astro caro agli antichi Egizi e a tutti coloro che guardano il cielo tra l’autunno e la primavera dista dalla Terra poco più di 8 anni luce. E’ la stella più vicina dopo Proxima Centauri. Non ce ne sono altre alla medesima distanza. E’ un grande Sole bianco-celeste, dunque la sua temperatura è elevatissima. La sua luce vivida. Ebbene, la luce che stiamo vedendo in questi giorni ha impiegato 8 anni circa per giungere ai nostri occhi. E’ partita da Sirio esattamente 8 anni fa, quando a L’Aquila i terremoti diventavano forti e frequenti per distruggere, poi, il 6 aprile, il cuore della città e i suoi dintorni. Macerie, esattamente come sono ancora oggi.
Ecco perché in questi giorni Sirio è la stella del terremoto.
I fotoni della sua luce, a 300.000 km al secondo, hanno impiegato otto anni per lasciarsi vedere dai nostri occhi. Hanno percorso migliaia di miliardi di chilometri, e ora sono qui. Per loro il tempo non è trascorso – i fotoni sono senza tempo – per noi sono passati otto anni. Pensando a questo, guardiamo Sirio come antichi astronomi delle piramidi.
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