Un politico di cui si poteva essere amici
Ludovico Nardecchia, una vita nella DC di altri tempi, ha lasciato amici. Anche tra coloro che, come noi, la politica non ha bazzicato se non per dovere di cronaca. E’ stato uno dei pochi, pochissimi di cui si poteva diventare amici. Oggi provate e se ci riuscite, fateci un fischio.
La DC dei decenni scorsi era un partito di potere, di spartizione, di comando, come vi pare. Ma dentro c’erano uomini, spesso, anche perbene. Uomini con cui si poteva parlare, non solo di politica. E non solo, come tantissimi hanno fatto, per chiedere. Anche per capire, per affrontare problemi, dare contributi di idee. L’Aquila deve molto al fascismo, molto meno alla DC, Ma ebbe politici se non grandi, sicuramente dignitosi, spesso convinti di quanto facevano per la comunità . Nardecchia fu uno di questi, con garbo, stile, attenzione per la cultura. Nella desertificazione che avanza, mancherà . E mancare a qualcuno è già un successo nella vita. Bach e Mozart ti facciano compagnia, Ludovico. Potresti essere arrivato vicino a loro. E’ un augurio.
PENSIERINO – Ci accodammo al collega della Rai che andava ad intervistare Claudia Cardinale e Monica Vitti a Borgorose, durante le riprese di un film. Le due erano sul set, con addosso giubbotti da centauro e leggere gonnelline svolazzanti. Dovevano cavalcare una moto nel vento (artificiale). Erano su una moto fissata su un carrello trainato da un trattore. Finite le riprese, il collega le intervistò. Un nerboruto paesano che aveva assistito ci disse: “Vorrei la sella di quella moto…”.
A ben pensarci, quanto aveva ragione.
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