“70 famiglie ostaggio della “Casa dello Studente”
L’Aquila – Scrive Luca Rocci, consigliere di partecipazione L’Aquila Centro: “Da quel terribile giorno (6 aprile 2009) ad oggi sono passati quasi 8 anni ormai.
La ricostruzione procede lentamente ma tante famiglie comunque sono tornate, stanno tornando, sono in procinto di tornare nelle loro case.
Per tanti cittadini è stato, è e sarà così, ma non per le 70 famiglie che abitavano a via XX settembre n° 52.
Voi che leggete vi domanderete perché non possono rientrare, il perché ve lo dico: “CASA DELLO STUDENTE”.
Ebbene sì, uno dei simboli di quella tragica notte è il motivo per il quale oggi ben 70 famiglie aquilane, ben tre palazzine, sono impossibilitati a rientrare nelle proprie abitazioni poiché la “Casa dello Studente” risulta essere un pericolo per l’incolumità dei residenti e dei cittadini, anche a seguito dei recenti eventi sismici che ne hanno aggravato le condizioni strutturali.
Lo scorso 1 dicembre con una nota è stata sollecitata almeno la messa in sicurezza dell’edificio “Casa dello Studente” per consentire il rientro dei tanti nuclei familiari, la risposta è stata l’ordinanza di abbattimento dello stabile stesso (ordinanza del 31.01.17).
Dalla data dell’ordinanza di abbattimento della “Casa dello Studente” ad oggi è passato più di un mese ma ancora non si vede muovere una foglia.
Da notare come a queste 70 famiglie, che fremono dalla voglia di rientrare nelle proprie abitazioni, il comune ha rinnovato le forme assistenziali fino all’avvenuta demolizione e relativa rimozione delle macerie della stessa Casa dello Studente, che comporta quindi anche un costo per la collettività.
La burocrazia è comprensibile ma fino a un certo punto.
La soluzione è davanti agli occhi di tutti.
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