Ricostruzione: Rapagnà insiste, occorre una “legge ad hoc”


L’Aquila – Il Mia Casa d’Abruzzo, torna a chiedere al Consiglio regionale, con una lettera aperta a firma del coordinatore Pio Rapagna’, l’approvazione di una “Legge ad hoc” per la ricostruzione e per la messa in sicurezza antisismica delle abitazioni pubbliche e private, cosi’ come stabilito dalla Legge 7 agosto 2012 n. 134 (Decreto Sviluppo). “L’Art. 67 di tale legge afferma che, cessato lo stato di emergenza, la ricostruzione e ogni intervento necessario per favorire e garantire il ritorno alle normali condizioni di vita nelle aree colpite dal sisma del 6 aprile 2009, dovranno essere gestiti sulla base del riparto di competenze previsto dagli articoli 114 e seguenti della Costituzione. Ogni Istituzione che si rispetti, se in buona fede – e’ scritto nella lettera – puo’ verificare in tempo reale come le responsabilita’ e le competenze della Regione Abruzzo siano ‘chiare’ e senza equivoci. Il Consiglio regionale, avrebbe gia’ dovuto, e deve provvedere con urgenza, a legiferare nel merito della ricostruzione affinche’ le finalita’ indicate dalle Leggi in in vigore siano perseguite nel metodo e nel merito, per quanto di competenza, con gli strumenti previsti dalla ‘vigente’ legislazione ordinaria e dallo Statuto della Regione Abruzzo. Dal 6 aprile 2009, tra la fase della emergenza post-terremoto e sino ad oggi, sono state approvate, deliberate ed emesse un totale di 1.109 disposizioni, di cui, 5 Leggi Speciali, 21 Direttive del Commissario Vicario, 25 Atti delle Strutture di Gestione della Emergenza, 51 Atti della Struttura Tecnica di Missione, 62 Dispositivi della Protezione Civile, 73 Ordinanze della Presidenza del Consiglio dei Ministri, 152 Decreti del Commissario Delegato e Presidente della Regione Abruzzo, 720 Ordinanze del Comune di L’Aquila e innumerevoli Atti e Convenzioni tra ‘soggetti attuatori’ della ricostruzione: si recepisca con una Legge regionale ad hoc e si rendano ‘veramente’ attuabili i criteri, le modalita’ e gli obiettivi della ricostruzione che il Comune dell’Aquila, i Comuni del cratere ed i soggetti attuatori pubblici e privati dovranno unitariamente perseguire. Il Mia Casa d’Abruzzo, a 2.891 giorni ormai trascorsi dal terremoto del 6 aprile 2009, e in presenza di ripetute e quotidiane scosse anche in questi mesi piu’ recenti – scrive Rapagna’ – ha chiesto al Consiglio regionale l’approvazione di un ‘atto concreto’, di indirizzo, di controllo e di attuazione della ricostruzione e della prima messa in sicurezza sismica della Edilizia Residenziale Pubblica, secondo un piano di lavori che tutti i Cittadini interessati possano conoscere e verificare, giorno per giorno, alla luce del sole e con tutte le ‘carte sul tavolo’. Come e’ noto, la Conferenza dei Capigruppo del Consiglio regionale ha gia’ ‘ascoltato’ il Mia Casa d’Abruzzo e l’ATER dell’Aquila sullo stato effettivo del patrimonio abitativo pubblico e sulle iniziative da assumere per il superamento della situazione di ‘non ricostruzione’ delle 1.053 abitazioni classificate E – inagibili, di proprieta’ dell’ATER e del Comune dell’Aquila. Attualmente . Ricorda infine la nota del Mia Casa Abruzzo – le famiglie assegnatarie di alloggi ATER che sono ancora sfollate nei vari ‘Progetti CASE e MAP’ sono ‘ingiustamente’ costrette a pagare un canone di compartecipazione notevolmente superiore al ‘canone sociale’ determinato per tutti gli altri Inquilini ATER dalla Legge Regionale n. 96 del 25 ottobre 1996″.


06 Marzo 2017

Categoria : Politica
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