Batteri e prioni: su Science opinione prof. Giovanni Di Guardo
Teramo – Grande clamore scientifico ha destato la notizia, sulla prestigiosa rivista Science, di un probabile legame, in termini di filogenesi evolutiva, fra batteri e prioni, agenti biologici non convenzionali balzati agli onori della cronaca a seguito della scoperta del “morbo della mucca pazza” e della cosiddetta “variante della CJD”, la malattia umana conseguente all’esposizione al prione responsabile della succitata entita’ morbosa. Il lavoro in questione, a firma di Andy Yuan e di Ann Hochschild, della Harvard Medical School (Boston, USA), documenta la presenza, sin qui inedita nei microorganismi batterici a differenza dei lieviti, di un elemento genetico simil-prionico (Rho) nella specie Clostridium botulinum. Pur trattandosi di un contributo di assoluta rilevanza scientifica, Giovanni Di Guardo ? docente di Patologia Generale e Fisiopatologia Veterinaria all’Universita’ di Teramo ? riferisce, in una recente Letter to the Editor pubblicata su Science a margine del succitato articolo, che “appare ancora prematuro concludere che la lunghissima storia evolutiva dei batteri si sia sviluppata parallelamente a quella dei prioni”. “Sarebbe opportuno in proposito ? prosegue Di Guardo ? verificare la presenza di quello stesso elemento genetico simil-prionico in altri batteri evolutivamente e filogeneticamente correlati a Clostridium botolinum, senza peraltro trascurare la potenziale rilevanza scientifica e la grande utilita’ dei dati ‘comparativi’ che potrebbero scaturire dallo studio congiunto dei mitocondri, organuli cellulari ‘ubiquitari’ che hanno avuto origine nel corso dell’evoluzione a partire da ‘proteobatteri endosimbionti’”. La Letter di Giovanni Di Guardo puo’ essere consultata/scaricata al link http://science.sciencemag.org/content/355/6321/198/tab-e-letter s. (AGI) Red/Ett
Non c'è ancora nessun commento.