103 anni, ma indietro


Una persona di 103 anni, rivela l’on. Melilla, aspetta che gli venga riconosciuta l’invalidità civile. Aspetta e dimostra che i suoi 103 anni sono l’età dell’Italia, dello stato italiano, della sua socialità. Ma 103 anni indietro. Non viviamo con almeno un secolo di ritardo rispetto all’Europa, ad ogni altro paese progredito.
L’Italia si vanta di essere europeista, ma non si accorge di essere fuori dall’Europa. E’ irrimediabilmente tardiva, lenta, paludosa, insensibile, spesso anche grossolana. I i diritti elementari dei cittadini sono sempre, come 103 anni fa appunto, umiliati e strombazzati, ma non reali. I latini dicevano che la vecchiaia in sé è una malattia. Ma l’Italia di oggi non sa nulla di latino e della propria storia. Ha spento tutte le luci.

PENSIERINO - Una farfallina precoce svolazza incerta al Sole. Ha ali marrone dorato. Pochi minuti dopo cade e muore. Milioni altre farfalline fra qualche settimana voleranno ovunque. Vivranno. Che colpa aveva querlla che è morta?



01 Marzo 2017

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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