Villa Pini, sollievo ma solo per 600

Chieti – Lunedì scatterà il meccanismo della cassa integrazione ma solo per 600 dei 1500 dipendenti di Villa Pini, che da dieci mesi sono senza retribuzione. Sollievo, ma per pochi. Per gli altri 407 ai quali, è stato assicurato nei giorni scorsi, sarà ugualmente garantita la sopravvivenza mediante ammortizzatori sociali, perchè esiste un patto sindacale, nessuna novità, perchè mentre la settimana si chiude, non c’è notizia di una richiesta di stato di crisi da parte dell’amministratrice di Villa Pini, Chiara Angelini. Un atto necessario perchè si possa procedere con il ricorso alla cassa inegrazione. Lunedì si vedrà: la richiesta potrebbe arrivare, oppure farsi ancora aspettare. Nessuna notizia, infine, per tutti gli altri lavoratori (circa 500) del gruppo, la cui sorte è incerta: immutata come prima, come nei mesi scorsi. Intanto i centri San Stefar, che fanno parte del gruppo, cominciano a cedere. Ha chiuso per una settimana quello di via Europa a Chieti. Nella clinica di Avezzano che fa capo al gruppo, non si sa dove collocare i rifiuti speciali ospedalieri: la ditta incaricata delle pulizie sostiene di non poterli raccogliere. La situazione è all’attenzione del prefetto dell’Aquila Gabrielli.
Il tribunale fallimentare di Chieti non si è ancora pronunciato sulle sorti del gruppo, che potrebbe, dicono i sindacati, essere dichiarato fallito oppure essere posto in amministrazione controllata. La lunga attesa non giova certo alla chiarezza. Nessuna notizia, infine, delle trattative per la vendita ad un gruppo molisano che si è dichiarato interessato a rilevare Villa Pini. Tirate le somme, il cielo si schiarisce moderatamente, ma solo per 600 su 1500. (Nella foto il complesso centrale di Villa Pini)