Lettere – Post sisma, tutto già visto… che pena
L’Aquila – Scrive Franco Taccia: “Dopo mesi e mesi dal terremoto nel centro Italia ci sono ancora macerie dovunque, sindaci e cittadini disperati. A dare una bella iniezione di fiducia ci pensa Errani dicendo che c’e’ una disorganizzazione paurosa (e se lo dice proprio lui…). Poi arriva Gentiloni, che al momento e’ capo del governo, e fa il solito monito, rivolto non si sa bene a chi, ovvero “le istituzioni facciano il loro dovere”. E per completare un quadro gia’ visto brindisi alla consegna di “quattro” prefabbricati (che si costruiscono in mezza giornata…).
Mentre gli allevatori aspettano ancora un riparo per le loro povere bestie e si sbandiera come un evento clamoroso persino l’arrivo di una balla di fieno. Un paese nel quale l’unica decisione rapida e’ quella di avviare pubbliche donazioni. Per le quali dopo mesi si scopre che una cifra enorme e’ in attesa “delle commissioni” che dovranno valutare… Aggiungiamo il refrain “prima costruiamo le scuole”, sul quale ci sarebbe da fare qualche considerazione.
Ci sono paesi come Amatrice ad esempio, nei quali non c’e’ piu’ nulla, uffici, negozi, trattorie, ne gente che ci viva o lavori. Bene, allora chi ci andra’ nelle scuole “nuove” in mezzo al nulla?
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