Due giovani agli arresti domiciliari per usura
Pescara – (F.C.). Prestano 4 mila a un piccolo imprenditore in difficolta’ e ne rivogliono indietro 16 mila. Per questo motivo un 26 enne di Scafa e un 24enne di Pescara sono finiti agli arresti domiciliari per usura. L’ordinanza di custodia cautelare, eseguita dai carabinieri della Compagnia di Popoli, e’ stata emessa dal gip del Tribunale di Pescara su richiesta del pm Silvia Santoro. I dettagli sono stati forniti, stamani, nel corso di una conferenza stampa, a Pescara, dal tenente Antonio Marinucci. I fatti hanno preso il via nella primavera del 2016. La vittima, un commerciante di Scafa, per sistemare la sua attivita’, e non avendo possibilita’ di accedere ai canali tradizionali di finanziamento, si e’ rivolto prima al 26enne il quale lo ha messo in contatto, come mediatore, con il 24enne. Quest’ultimo poi ha provveduto ad erogare materialmente il prestito di 4mila euro, da restituire con un interesse iniziale del 22 per cento per 1500 euro. A causa della sua difficile situazione economica, l’imprenditore non e’ stato in grado di restituire la somma stabilita. A quel punto sono iniziate continue richieste di denaro che hanno portato la vittima alla disperazione anche per le minacce subite. Le indagini dei carabinieri sono partite di iniziativa, perche’ la vittima non aveva presentato denuncia. Grazie alle intercettazioni telefoniche e ai pedinamenti, gli investigatori hanno scoperto che il commerciante era stato costretto a pagare 12 mila euro di interessi oltre ai 4mila euro iniziali. L’imprenditore avrebbe anche ceduto la sua automobile, una Lancia Musa, e un televisore, a garanzia del prestito.Le indagini proseguono per accertare l’eventuale presenza di altre vittime di situazioni di usura in Val Pescara.
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