L’Editoriale scopre i garanti di affari privati


L’Aquila – Pubblichiamo integralmente un articolo della brava giornalista Alessandra Cococcetta dell’Editoriale.com che mette in luce un altro aspetto veramente poco chiaro che sta per avvenire in città, nel settore cultura, dopo quello dell’inserimento del finanziamento dell’Accademia dell’Immagine in un decreto legge che doveva disciplinare l’emergenza del post terremoto nella città dell’Aquila. Questa volta il tutto avviene con i soldi delle donazioni e con il benestare della commissione dei garanti presieduta fra i tanti dal sen. Franco Marini. Segue l’articolo:
Il 5 febbraio scorso, è stato firmato un protocollo d’intesa tra il Dipartimento della Protezione civile, l’Atam, l’Associazione teatrale abruzzese e molisana; il Comune dell’Aquila e la società Sigma srl, titolare della Multisala Garden a Monticchio. Oggetto del protocollo: ristrutturare la multisala, con 663mila euro derivanti dalle donazioni ricevute dalla Protezione civile, per farne il “Centro Teatrale Garden” come polo culturale di aggregazione per i giovani e dove fare iniziative aperte, d’intesa con il Comune e tutte le altre istituzioni aquilane, promosse dall’Atam. Tutti bravi, tutti d’accordo, tutti alla firma, se non fosse per i dettagli del protocollo.
L’Atam, a novembre 2009 ha firmato un contratto con la Sigma di comodato d’uso, occupando parte dei locali; in soli tre mesi, è diventata “titolare” di eventuali economie derivanti dai ribassi d’asta sulla somma stanziata per “avviare” la struttura, ed in quanto attuale “gestore”, metterà la propria sede amministrativa all’interno dei locali, farà corsi di alta formazione, e promuoverà iniziative di varia cultura.
La Sigma, d’altra parte, donerà l’intera proprietà al Comune, non prima però, di aver concluso l’accordo di programma con il Consorzio industriale, per realizzare un residence per studenti universitari con annessi servizi, nell’area antistante la Multisala, mentre il Comune dovrà garantire le “migliori condizioni”, perché il “Centro Teatrale Garden” sia realizzato.
Un accordo che suggella una decisione già assunta dal Comitato dei Garanti ai primi di dicembre, quello al cui vertice siede Franco Marini, quello nato per tutelare e controllare la spesa effettuata con le donazioni, quello che sta decidendo, al posto della città, la destinazione di quei fondi.
Ha deciso di finanziare la mensa di Celestino, con annessa chiesa e conventino, ecco quindi il protocollo per il “Centro Teatrale Garden” per 663mila euro, perfezionato dalle “regole del segreto e della riservatezza relativamente a fatti, informazioni e notizie di cui verrà a conoscenza il Dipartimento della Protezione civile, nell’attuazione della presente convenzione”, sottoscrive l’ufficiale rogante, Rosario Romano. La Protezione civile, dopo aver vinto la sfida delle case, marcia a passo svelto verso la realizzazione di un “piano sociale”, deciso dal Comitato dei Garanti, per cui spenderà circa 9milioni di euro, senza neanche conoscere le primarie esigenze della città.
Sarebbe questa una delle tante iniziative “necessarie al rientro nella normalità” che una delle prime ordinanze emanate da Berlusconi, attribuiva a Bertolaso mediante le donazioni, anche attraverso “interventi di ricostruzione e riparazione dei beni danneggiati”. Comma evidentemente ignorato in questa ultima parte, visto che invece di riparare i lievi danni del nuovissimo isolato della mensa celestiniana, vicino un noto albergo già in funzione in via dei Giardini, hanno deciso di costruire imponenti sedi, spacciate per provvisorie, per 4milioni di euro; con il protocollo per il “Centro Teatrale Garden”, “riparano” beni ad un privato, che poi danno in mano ad un’associazione teatrale, solo perché titolare di un contratto di comodato d’uso, a meno che gli atti secretati dalla Protezione civile non celino altro, impegnando la Sigma a donare i locali al Comune dell’Aquila, purché “faciliti” la speculazione urbanistica alla Sigma stessa.
L’amministrazione comunale, rincoglionita a certi livelli, cede il passo all’Atam, ignora le sollecitazioni dei consiglieri comunali che in commissione cultura, avevano proposto spazi polifunzionali, aperti a tutte le istituzioni, ma in gestione all’amministrazione, ed ecco il risultato: l’Atam guadagna una specie di ducato, perché all’Aquila funziona così, e non se ne andrà neanche con le cannonate; la Sinfonica Abruzzese si tiene stretto il Ridotto comunale perché lo ha riparato con donazioni proprie, e chi può cerca di riaccaparrarsi quello scampolo di potere, perso la notte del 6 aprile, insieme alla distruzione delle sedi storiche delle rispettive istituzioni culturali, per lo più di proprietà comunale, e per le quali non sono mai state pagate neanche le bollette. Riprendono così le pessime abitudini “culturali”ante sisma, con un’amministrazione che non riesce a far valere le proprie idee; che dovrà cedere ad un ricatto urbanistico, perché l’operazione sociale sia perfezionata, continuando ad apparire il ronzino della ricostruzione, che segue a coccia bassa.
Alessandra Cococcetta


12 Febbraio 2010

Categoria : Cronaca
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