Camera penale su stato agitazione
L’Aquila – Il direttivo della Camera penale scrive: “Alla luce di alcune scomposte reazioni alla diffusione del documento con cui abbiamo pro-clamato lo stato di agitazione, riteniamo opportuno ribadirne le pur già chiare motivazioni.
Lungi dal voler essere una rivendicazione di carattere sindacale o campanilistica, argomenti del tutto estranei allo scopo dell’Associazione, nella Delibera è evidenziato a chiare lettere che:
1) siamo favorevoli a che i Tribunali di Avezzano e Sulmona non vengano accorpati a quello di L’Aquila, a patto che ciò sia frutto “di ripensamento da parte dell’Esecutivo e del Legislatore rispetto al taglio indiscriminato ed orizzontale delle sedi giudiziarie che altrove ha dato risultati to-talmente contrari all’auspicato miglioramento dell’efficienza della macchina giudiziaria”; diver-samente ed andando di proroga in proroga, si avrebbe la conseguenza di perpetuare quella “precarizzazione” della Giustizia che tanto comodo fa ad un certo modo di fare politica ma che è totalmente contraria agli interessi di chi di Giustizia ha bisogno;
2) la pur condivisibile proroga (nei termini che precedono) ha come effetto perverso quello di privare il Tribunale di L’Aquila di oltre “il 25% nel personale di Cancelleria ed il 50% nei Magistrati togati”, carenze cui non si pone rimedio “in virtù della circostanza che la pianta organica (dei 3 Tribunali) è considerata già “unica””;
3) questa situazione elimina in radice la possibilità di soddisfare “la legittima domanda di Giu-stizia proveniente sia dalle persone offese che dagli imputati i quali tutti hanno il diritto costitu-zionalmente garantito a che si celebri – in “tempi brevi” – un “giusto processo””;
4) aumenterà “in misura esponenziale il numero di procedimenti che si concluderanno con declara-toria di intervenuta prescrizione, situazione alla quale nessun deprecato intervento per la modifica della disciplina potrà porre rimedio, con conseguente danno non solo per le “parti civili” ma anche per gli imputati che vedranno cancellata la possibilità di un accertamento processuale di eventuali loro responsabilità troppo spesso malamente anticipate dall’interesse mediatico di alcune vicende”.
Sapevamo che saremmo scesi su un terreno piuttosto scivoloso e che alcune sensibili-tà sarebbero state urtate ma noi abbiamo un solo interesse; e sta scritto nell’art. 111 della Co-stituzione.
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