Terna progetta, la burocrazia insabbia – Fermi interventi per 200 mln in Abruzzo
L’Aquila – Terna progetta e tenta di investire in Abruzzo, ma non se ne fa niente per colpa della burocrazia. Di questo si parlerà il 13 febbraio in un convegno al Città S.Angelo Village. Pronti 200 milioni di investimento da Terna in Abruzzo ma la burocrazia tiene tutto fermo. Intanto gli abruzzesi pagano su ogni bolletta le carenze di una rete di trasmissione dell’energia completamente inadeguata.
Terna – dice una nota – “è il principale proprietario della Rete di Trasmissione Nazionale di energia elettrica ad alta tensione, le grandi autostrade dell’energia e, con oltre 60 mila km di linee in Italia, risulta il primo Gestore indipendente di rete in Europa e settimo assoluto al mondo. È anche responsabile della trasmissione e del dispacciamento dell’energia sull’intero territorio nazionale e quindi della gestione in sicurezza, 365 giorni l’anno, 24 ore su 24, dell’equilibrio tra la domanda e l’offerta di energia elettrica in Italia. Terna è una realtà di eccellenza italiana, con oltre 3500 persone impegnate quotidianamente nella sicurezza del sistema elettrico sul territorio nazionale. Quotata alla Borsa Italiana dal 2004, l’azionista di maggioranza relativa è Cassa Depositi e Prestiti (società per azioni partecipata al 70% dal Ministero dell’Economia e delle Finanze), che possiede una partecipazione pari al 29,986% del capitale sociale. Gli altri azionisti sono: Enel con il 5,1% del capitale sociale, Pictet Funds con il 4,9% e Blackrock Inc. (attraverso Blackrock Investment Management (UK) Ltd) con il 2,047%. Il resto del capitale è diviso tra fondi, italiani e internazionali, e azionisti retail”.
Ecco cosa dice Gianni Armani, Direttore Operations Italia di Terna.
Quali sono gli interventi previsti da Terna in Abruzzo?
–Terna ha in programma in Abruzzo investimenti per lo sviluppo sostenibile sulla rete per circa 200 milioni di euro finalizzati a dare maggiore sicurezza, qualità ed efficienza al sistema elettrico in una regione nevralgica non solo per il centro Italia ma anche per tutta la dorsale adriatica.
Questi i principali interventi di sviluppo in Abruzzo:
Raddoppio della dorsale adriatica Marche-Abruzzo-Puglia: nuovi elettrodotti a 380 kV
“Fano-Teramo” e “Villanova-Gissi-Foggia”
Il raddoppio della dorsale elettrica adriatica è un intervento essenziale per garantire la sicurezza del sistema elettrico in Abruzzo e più in generale sulla rete italiana e per migliorare la qualità del servizio per famiglie e imprese. L’opera consente di trasportare l’energia delle nuove centrali, rinnovabili e tradizionali, installate negli ultimi anni in Abruzzo aumentando gli scambi e quindi la concorrenza tra le zone del mercato elettrico Nord e Centro.
Elettrodotto a 400 kV di interconnessione ITALIA-MONTENEGRO (Villanova-Tivat)
L’Abruzzo è una Regione strategicamente importante anche perché protagonista nel progetto di una nuova interconnessione elettrica tra l’Italia e il Montenegro per la cui parte italiana Terna ha avviato il 2 dicembre 2009 l’iter autorizzativo. Queste le caratteristiche: 450 km la lunghezza complessiva, di cui 375 km in cavo sottomarino e 75 km di connessioni terrestri in Montenegro; 1000 MW la capacità di trasporto e oltre 700 milioni l’investimento complessivo. Il nuovo cavo sottomarino consentirà di scambiare energia rinnovabile con i Balcani e garantirà una maggiore sicurezza ed efficienza degli approvvigionamenti del sistema elettrico italiano grazie alla diversificazione delle fonti e all’aumento della concorrenza. Il 6 febbraio scorso è stato firmato l’accordo intergovernativo tra Italia e Montenegro relativo alla nuova interconnessione.
Confindustria Abruzzo sta in questo periodo monitorando sistematicamente la “qualità” dell’energia che, essendo molto scarsa, è causa di interruzioni continue in conseguenza delle quali le aziende subiscono notevoli danni. Danni che paghiamo tutti noi su ogni fattura Enel, ma che non vediamo “ad occhio nudo”.
Quale contributo può dare Terna per un auspicabile miglioramento?
–Le necessità della rete elettrica sono notevolmente cambiate. Qualche decennio fa il sistema elettrico poteva essere gestito centralmente e la produzione era fatta da un numero relativamente piccolo di grandi centrali. Oggi la rete deve tener conto della domanda e dell’offerta in una struttura produttiva disseminata sul territorio e con produzione spesso intermittente e basata su piccoli impianti di generazione, di conseguenza assume notevole importanza l’efficienza e la qualità delle reti di trasporto. E’ quindi urgente realizzare nuove strutture di rete per non perdere ciò che si produce. Le infrastrutture elettriche realizzate da Terna permettono di creare percorsi alternativi all’energia nei casi di guasti, manutenzioni o eventi eccezionali: una rete magliata, sicura e ‘sostenibile’ per migliorare la qualità del servizio elettrico. Con gli oltre 6 miliardi di investimenti nei prossimi 9 anni, Terna mira a cambiare il volto della rete che trasmette l’energia in Italia, risolvendo le congestioni del mercato elettrico, connettendo le nuove fonti rinnovabili e abbattendo le perdite di energia. Una volta completato, tale Piano produrrà un risparmio di un miliardo di euro all’anno per il sistema elettrico e a livello ambientale consentirà una riduzione delle emissioni di CO2 in atmosfera per 5 milioni di tonnellate l’anno e una diminuzione delle perdite di rete per 1,2 miliardi di kilowattora. La sensibilità nei confronti dell’ambiente è sempre stata alla base delle scelte strategiche aziendali: lo conferma l’approccio Terna nella concertazione con le regioni e gli enti locali anche attraverso lo strumento della VAS (Valutazione Ambientale Strategica) – quello con la Regione Abruzzo risale a settembre 2007 – al fine di individuare le soluzioni migliori per far coincidere le esigenze di sviluppo della rete elettrica con le richieste di tutela ambientale e culturale del territorio.
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