Rianimare il centro? Più che il cuore, conviene toccare il portafogli
L’Aquila – Il sindaco Cialente, con la solita irruenza, ha fatto defluire su un giornale on line una sorta di ribollente libro dei sogni, in cui ipotizza per chi tornerà in centro benefici economici, crociate contro i fatti troppo alti, sanzioni a chi non si accontenta mai. Leggi affaristi e speculatori sempre in agguato.
Uno spumeggiante groviglio di fervori, pensate, mezze promesse, pie intenzioni, opinioni personali che farebbero pensare ad un Cialente candidato sindaco, se non si sapesse – finora – che non dovrebbe proprio esserlo. Usiamo il modo dell’incertezza perché in politica, come nella fisica quantistica, nulla è masi determinato e ben definito.
Cialente, dunque, sogna e la sua mente ribolle di sacri sdegni e di sentimenti sicuramente sinceri nei confronti della sua città . Che, come la Pompei di Leopardi nella “Ginestra”, pare estinta o almeno boccheggiante.
Basterebbe invece parlare meno al cuore e di più al portafogli.
Prima di tutto via la balorda idea dei parcheggi a pagamento. E’ davvero grottesco far pagare la sosta a chi si avventura nel centro storico. Figuriamoci a chi dovrebbe lavorarci o commerciare.
Il solo pragmatico proponimento è mettere in piedi un meccanismo ragionevole e realistico di riduzione delle tasse per i co0mmercianti che riaprono, garantendo loro servizi autentici e burocrazia zero. Il cuore di chi vuole far rivivere il centro va sostenuto con la carta moneta, con incentivi, facilitazioni, sgravi. Altro che parcheggi a pagamento.
Occorre un piano veloce, attuabile, concreto ed non politico o peggio elettorale. E occorre un riconoscimento anche a chi ha già riaperto e vive di stenti, di sacrifici spesso anche coraggiosi, se non eroici. Restiamo con i piedi per terra e le cose facciamole, senza squilli di trombe e elucubrazioni faraoniche.
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