E il Cotugno finalmente finisce nei tg nazionali


PER I TELESPETTATORI UN’ENNESIMA STORIA DI CONFUSIONE, OMISSIONI, INETTITUDINI -

L’Aquila – Finalmente (visto che era proprio questo che e tanti desideravano) il liceo Cotugno dell’Aquila e i suoi 12300 studenti finiscono nei telegiornali nazionali di Rai e altri network grandi e meno grandi. Solitye interviedte di pochi secondi, solite dichiarazioni, poche parole del sindaco Cialente oggi in uno dei tg. Per ovvie esigenze televisive si cercano sintesi, difficilmente si trovano, prevalgono banalità e frasi ad effetto su immagini degli edifici coinvolti, che nella realtà sono brutti e in tv appaiono orribili.
Ogni aggettivo va bene per descriverli, meno uno: sicuri. A giudizio di tutti non lo sarebbero ed è bastata una scossa 2,3 – cioè impercettibile o quasi per i più – a creare la psicosi persino in chi non si trovava nel Cotugno, ma in un altro edificio scolastico usato come scuola pomeridiana. Un ripiego raffazzonato e insufficiente a risolvere il problema.
La tvb mette in luce una storia post-sisma semplicemente desolante. A otto anni da sisma, le scuole non sono o non vengono ritenute sicure.
Verifiche e controlli attendibili ci sono stati dopo le nuove scosse del 2016 e quelle più recenti? Che esito hanno dato? Sono attendibili e inoppugnabili? Chi doveva farle e sono state fatte tutte? A chi spetta decidere se il Cotugno è agibile oppure no, e a chi comportarsi di conseguenza?
Potrebbe anche finire in un modo che non risulta abbia precedenti: la perdita dell’anno scolastico e la conseguente, prevedibile azione risarcitoria da parte di centinaia di studenti.
Oppure potrebbe finire con dei MUSP, altri orripilanti prefabbricati a strisce in cui ospitare il Cotugno. Forse sarebbe una soluzione, visto che l’inettitudine generale dalla base al vertice della piramide politico-amministrativo-burocratica non risulta capace di dire se l’edificio scolastico può riaprire oppure no.
In tanto caos che atterrisce più dei rischi sismici, il dramma di centinaia di ragazzi e professori che assistono ad una farsa, l’ennesima. Protagonisti, un sindaco che non sa più a quale santo votarsi, e una provincia – responsabile degli edifici scolastici superiori – che forse non sa neppure di esserlo, o addirittura non sa neppure che giorno è e che ora è…


14 Febbraio 2017

Categoria : Attualità
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