Sul Gran Sasso non divieti ma informazione
L’Aquila – Riceviamo dal consigliere comu7nale Noi con Salvini Daniele Ferella: “Parole d’ordine turismo e montagna. Secondo il comune parlare della politica lo sviluppo del nostro territorio passa inevitabilmente da qui. Un’economia che riguarda hotel,guide alpine, ristoranti e tutte le attività che si trovano a valle della nostra montagna. Pur comprendendo gli allerta Meteomont e le determinazioni della Commissione Valanghe non penso sia la soluzione migliore quella di vietare le discipline dello sci alpinismo.
Il grido di allarme si alza ogni anno da quanti hanno scelto e vorrebbero continuare a scegliere di fare della conoscenza e della promozione della nostra montagna il loro lavoro e di quanti appassionati scelgono di praticare questo sport. Immaginiamo se al Mugello facessero l’ordinanza di chiusura del circuito per il rischio incidenti.
Non possiamo non immaginare che chi pratica uno sport non conosca tutti i rischi ad esso collegati. Dovremmo forse concentrarci su una maggiore educazione alla sicurezza che nasce dalla conoscenza dei luoghi e dei rischi ad essi connessi piuttosto che emettere divieti. La montagna è la nostra speranza di sviluppo perché può e deve essere vissuta da chi la ama. Ogni divieto comporta prenotazioni disdette con le relative nefaste ricadute, la domanda è: possiamo permetterci tutto questo?
Milioni di euro ( e di parole) per lo sviluppo del Gran Sasso ma ad oggi gli impianti sono pochi e senza speranza di sviluppo, le strade sono chiuse e viene impedito di salire in autonomia, mi chiedo come la nostra montagna dovrebbe aiutare il nostro territorio a rinascere.
Forse il vice presidente della Giunta Regionale Lolli, noto più per la sua costante frequentazione della montagna che per altro, dovrebbe cominciare ad aiutare la pratica dello sport promuovendo con tutti i sindaci dei comuni pedemontani formazioni specifiche sui rischi e incentivando la responsabilizzazione degli sportivi nelle loro uscite escursionistiche.
Fino ad oggi tante chiacchiere sullo sviluppo montano da parte del sindaco ma solo iniziative contrarie ad esso. Abbia un sussulto di coraggio amministrativo, il primo della sua amministrazione, modificando l’ordinanza di divieto di fuori pista promuovendo invece la pubblicizzazione delle zone di pericolo esplicitando la responsabilità , in caso di incidenti, sui singoli escursionisti così da permettere alle centinaia di sportivi che quotidianamente vorrebbero frequentare la nostra montagna di farlo.
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