Boeri, 7 ore reperibilita’ visite fiscali per tutti


Gia’ per gli statali e’ cosi’, ma la regola dovra’ valere anche per i lavoratori privati. Le visite fiscali, in caso di malattia, andranno svolte nell’arco di 7 ore: questo il lasso di tempo in cui dovra’ essere garantita la reperibilita’.
E’ questa la novita’ lanciata oggi dal presidente dell’Inps Tito Boeri secondo cui “non ha senso che ci siano differenze tra i lavoratori pubblici e quelli privati”. Oggi infatti quest’ultimi devono garantire una reperibilita’ per 4 ore, a differenza dei primi per i quali vige la regola delle 7. Per i lavoratori del settore privato, nel dettaglio, la fasce orarie della visita fiscale sono dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19. Sia il datore di lavoro sia l’Inps possono richiedere il controllo medico fiscale nei confronti del dipendente che ha comunicato la malattia, o la sua assenza dal lavoro per effettuare una visita o degli esami. L’obbligo di reperibilita’ inizia il primo giorno della malattia e prosegue per tutto il periodo indicato sul certificato medico, inclusi sabato, domenica e festivita’. E quindi anche a Natale, Capodanno, Befana, Pasqua. Ci si puo’ sottrarre a questo ‘regime’ di fasce orarie in caso di patologie che richiedono terapie salvavita e stati patologici connessi a situazioni di invalidita’ riconosciuta, in misura pari o superiore al 67%.
Per i dipendenti statali e pubblici, i controlli vengono effettuati dai medici della mutua, ossia, dell’Asl di riferimento, su richiesta dell’Amministrazione pubblica. Gli orari di visita fiscale: dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18. Non solo nelle visite fiscali ma anche nel ricorso alla legge 104 “ci sono differenze forti tra pubblico e privato e tra comparti del pubblico che fanno pensare che ci possano essere potenziali forme di abuso”. Per Boeri, occorrono “controlli piu’ serrati”. Pronta la replica del segretario generale della Cgil Susanna Camusso: “Ci e’ noto l’intento provocatorio del presidente ma la discussione va fatta in modo diverso. Al netto degli abusi, la legge 104 e’ piu’ usata nel pubblico perche’ nel privato ci sono maggiori sanzioni nei comportamenti delle donne che prendono il permesso. Mi porrei una domanda sul differenziale di genere”.


09 Febbraio 2017

Categoria : Cronaca
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