Il mondo venatorio? Ha un cuore…


Ofena – Scrive il Cospa Abruzzo: “Anche il mondo venatorio ha un cuore, contrariamente a come viene dipinto da associazioni animaliste.
L’azienda agricola Dino Rossi, alias dal ContaDino, subito dopo il terremoto ha organizzato un evento coinvolgendo il mondo venatorio ad una gara di tiro a volo e sagoma del cinghiale corrente nella piana di Ofena e Capestrano. Nonostante due giornate piovose, l’evento rese possibile raccogliere duemila euro di fondi, che sabato scorso sono stati consegnati a mano al segretario comunale di Amatrice dott. Simone Lodovisi. All’incontro si sono aggregati Pier Luigi Silvestri capo squadra dei cinghialai Monte-Cappucciata di Carpineto della Nora (PE), Gabriele Ulisse e Saverio Mucciante, i quali hanno contribuito con circa 800 euro raccolti nell’ambito del gruppo.
L’azienda dal ContaDino, oltre ai soldi raccolti con l’evento di tiro a volo, ha anche offerto circa 40 kg di ricotta “fiocco del gran sasso” al campo base della regione Lazio per gli oltre 250 sfollati aventi diritto al vitto. Oltre ai cinghialai di Carpineto e lo scrivente erano presenti anche il Consigliere del Comune di Ofena Marco Rossi e Masci Mirco di Civita Rentega Navelli i quali hanno dato una mano allo scarico delle ricotte.
Purtroppo, era presente il Sindaco Sergio Pirozzi, per motivi istituzionali si è dovuto assentare, ma che comunque stimiamo per l’impegno che ogni giorno rivolge agli abitanti di una cittadina fantasma dove lo stato c’è, ma solo per fare da passerella, visto che gli sfollati non hanno ancora una degna sistemazione. Durante la visita, abbiamo potuto notare, che nulla è stato modificato dal terremoto dell’Aquila, si spendono ancora i soldi per inutili puntellamenti. Non cambieranno nemmeno le condizioni per la ricostruzione e lo smaltimento delle macerie, ci saranno sempre appalti e sub appalti, un mangia mangia di soldi per ricostruire le case più deboli di quelle di prima, ma siamo sicuri che il Sindaco Sergio Pirozzi avrà idee più chiare di come ricostruire Amatrice. Un idea sarebbe quella di dare i soldi ai singoli danneggiati e autonomamente provvedono allo smaltimento delle macerie, ripartire con la ricostruzione della propria abitazione e nello stesso tempo lavorerebbero anche le ditte locali. A L’Aquila, il cantiere più grande d’Europa le imprese artigiane locali stanno chiudendo e con loro i rivenditori di materiale edili, ci auguriamo che le cose cambino!!!


06 Febbraio 2017

Categoria : Cronaca
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