Elezioni comunali, solo… scosse impercettibi


L’Aquila – Ci sono terremoti che si sdentono, che ti angustiano per mesi, e terremoti politici. Che sono, al momento, appena percettibili. La terra è viva, ammoniscono i geologi, lo è altrettanto la politica mentre la data delle elezioni si approssima?
Sfalciata l’erbaccia delle chiacchiere, delle indiscrezioni teleguidaste che “devono” comparire sui giornali perché a qualcuno fanno comodo, ma non certo ai lettori che hanno il diritto di essere informati (e non… formati), resta poco. Per ora il solo candidato indicato a chiare lettere p quelloi di Noi con Salvini, D’Eramo. A fare il suo nome fu settimane fa lo stesso Salvini, e non risulta ci abbia ripensato. Certo D’Eramo non si sente molto, forse lavora sotto terra e sceglie il soft. Chi sa. Forse sta semplicemente con i piedi ben saldi sul suolo, e si rende conto che da solo non potrebbe farcela. Cerca alleanze, coalizioni, patti. Vedremo.
Nel centrodestra alza la voce ogni tanto Quinto Liris, vip di Forza Italia di sicura efficacia sia nella vis polemica che nella scelta degli argomenti. Ma, stando alle ultime dicerie, candidato potrebbe essere l’ex manager ASL Giancarlo Silveri, che non smentisce. Senza dubbio occorre una coalizione sanguigna e catafratta per poter pensare al sindaco.
A sinistra, tempo fa si è speso – non a caso – il nome di Pierpaolo Pietrucci, che negli ultimi tempi sgomita sui giornali in cerca di attenzione. Sintomo di appetito politico. Se ha davvero voglia di scalare palazzo Fibbioni disertando l’Emiciclo lo sa soltanto lui. Certo non il PD, che pare sempre incerto, confusionario, flebile. Lasciar sgocciolare nomi e ipotesi di candidature non significa nulla, basti pensare a Lolli prima dato quasi per certo, poi tramontato. Rimane l’enigma Pezzopane. Resta al Senato? Pensa ad altro?
E Cialente? Per ora incassa amorevoli sondaggi che lo issano tra i sindaci amati d’Italia. Spesso elargisce gocce di saggezza sui social o in sporadiche dichiarazioni ufficiali.
Alla fine, quelli che davvero contano – a Pescara – ora coleranno e premeranno i pulsanti di comando.
Di primarie, o meglio di quelle caricature di primarie che si fanno da noi, nessuno pare voler parlare seriamente. Le facciamo, non le facciamo, decideremo. I furboni sanno che le primarie si possono mettere in scerna (sono infatti solo farse) solo quando si hanno tre o quattro nomi di peso da sciorinare.
Per chiudere, c’è il Movimento cinque stelle. Si dà da fare, inanella riunioni e confronti con i cittadini. Forse temporeggia e elucubra, consapevole che potrebbe dire la sua solo se sfornasse un candidato davvero importante. Che, evidentemente, finora non c’è. Alla fine, vedrete, L’Aquila sarà un’altra grana per l’attore Grillo. L’Aquila non è Torino…
C’è a ronzare, ma sporadicamente, anche la smunta formazione dei pasrtitini, degli ex, degli aspiranti ma rivelatisi, che parlano di alleanze fra loro, annunciano formazioni e alleanzine gracili, ma – finora – non producono risultati. Tacciono alcuni personaggi, forse acquattati. Oppure stufi e delusi.
La sola novità, e da misurare con attenzione, è Nicola Trifuoggi. Una sua civica potrebbe davvero far paura a tutti. Piacere a molti cittadini depressi delle solite facce .


05 Febbraio 2017

Categoria : Politica
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