Familiari vittime elicottero 118 assistiti da psicologi e psichiatra


L’Aquila – (F.C.). Sono entrati in punta di piedi, con discrezione e professionalita’, nel gorgo di dolore dei familiari delle 6 vittime dell’elicottero del 118, precipitato il 24 gennaio scorso sul Monte Cefalone, a Campo Felice, avvolgendoli per 5 giorni in un invisibile cordone di protezione. Si tratta di 9 psicologi e di uno psichiatra che, dal momento della disgrazia (martedi’ 24 gennaio) fino ai funerali (sabato 28) sono stati accanto ai congiunti, in un percorso comune di dolore che e’ andato ben oltre i ruoli professionali. I 10 operatori, di cui facevano parte anche specialisti con alle spalle l’apocalisse del sisma del 2009 di L’Aquila, hanno seguito passo dopo passo, prima in ospedale e poi in un albergo ‘sterilizzato’ da interferenze esterne, le famiglie coinvolte nella tragedia. La ‘task force del dolore’ era composta dagli psicologi: Roberto Ladislao Bonanni, Rossella Di Francescantonio, Maria Maddalena Dufrusine, Roberta Pirro, Maria Stolfa, appartenenti alla Asl 1, Noemi D’Addezio e Alessandro Sirolli dell’ Associazione 180 amici L’Aquila e da altri 2 psicologi messi a disposizione dalla societa’ Inaer che fornisce gli elicotteri alla Asl, Annalisa Spampani e Marta Nanti. I 9 psicologi hanno lavorato di concerto con uno psichiatra della Asl, Maurizio Malavolta. Il team e’ entrato in azione attorno alle 13.30 del 24 gennaio scorso, all’ospedale di L’Aquila, all’interno della direzione sanitaria, dopo un’ora e mezza dall’incidente. Ore delicatissime e attraversate dall’angoscia in cui il personale della Asl, con a capo il manager Rinaldo Tordera, che ha presenziato senza sosta a tutte le operazioni, e’ stato al fianco dei congiunti. Gia’ a partire dalla sera dell’incidente la direzione Asl ha allestito uno spazio protetto, all’hotel Canadian di L’Aquila, per le famiglie delle 6 persone decedute. In questo ambiente, perfettamente organizzato e lontano dall’ospedale, il pool di psicologi e psichiatri ha seguito i congiunti, tutti i giorni, fino al 28 gennaio, dalle ore 8 alle 20.00. “Abbiamo condiviso molti momenti della giornata con i familiari,” dichiarano gli specialisti, “cercando di restare sempre al loro fianco ma con discrezione. E’ stata un’opera di ‘lettura’ psicologica di gesti, movimenti e atteggiamenti, finalizzata a condividere, elaborare e gestire la sofferenza”. Gli specialisti, a seconda della composizione delle famiglie, hanno lavorato con uno o piu’ psicologi e hanno svolto tra loro almeno due incontri al di’ per adeguare di volta in volta la strategia di fronteggiamento del lutto. Ogni famiglia, singolarmente, e’ stata accompagnata dallo psicologo alla camera mortuaria, dove e’ stato costantemente presente lo psichiatra, e poi seguita durante i funerali. Ieri il manager Tordera ha tenuto un incontro con gli psicologi, impegnati durante i giorni della disgrazia, e gettato le basi per costituire un gruppo di lavoro per le emergenze. “Oltre a ringraziare gli operatori per dedizione e professionalita’ dimostrate”, ha detto Tordera, “abbiamo deciso di allestire una specifica squadra di psicologi, opportunamente organizzata e pronta a entrare in azione al verificarsi di un’emergenza. Un’iniziativa che rientra nell’ambito del varo dell’Unita’ di crisi aziendale, messa punto nelle settimane scorse, che definisce strutture, competenze, modalita’ operative e organizzazione per attivare senza indugio l’apparato in caso di situazioni gravi ed eccezionali”.


04 Febbraio 2017

Categoria : Cronaca
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