L’agopuntura? Fa bene alla gravidanza


L’Aquila – (di Carlo Di Stanislao) – Una recente ricerca dimostra che, contrariamente a quanto da molti ritenuto, l’agopuntura, lungi dall’essere nociva o pericolosa (abortiva), può essere molto utile in gravidanza. Nello studio, coordinato da Rosa Schnyer della scuola Medica di Harvard sono state coinvolte centocinquanta, con l’obiettivo di dimostrare che l’agopuntura può portare sollievo alle donne incinte. È stato calcolato che il 10% delle donne in gravidanza soffre di depressione, di cu un buon 20% in modo grave.La direttrice della ricerca, ha dichiarato che una depressione è un problema molto complesso e non va ad influire solamente sulla donna, anche sulla famiglia in generale e sul nascituro. Esiste un soluzione alternativa ai farmaci che, per quanto se ne dica, hanno sempre qualche effetto collaterale, anche pesante: l’agopuntura. Oltre alla depressione durante il parto c’è quella che prende la donna dopo che ha partorito, quindi post-partum, che le fa piangere, diventare nervose, ansiose e quant’altro e sembra dipendere tra l’altro anche da fattori ormonali L’agopuntura, è una tecnica cinese di terapia antichissima che va a stimolare certi punti del corpo che corrispondono a determinati organi, in modo da riequilibrare il fisico. Questo rende possibile normalizzare l’energia vitale del corpo femminile. Quindi prima del parto è consigliata almeno una seduta di agopuntura da personale specializzato, ovviamente. E visto che non si tratta si niente di doloroso e nemmeno farmacologico si potrebbe anche provare, se davvero da sollievo! I farmaci possono nuocere alla salute, presi in gravidanza anche al bambino, quindi soluzioni alternative efficaci dovrebbero essere tenute in conto. Questo studio dimostra che, anche vecchie terapie, funzionano. Da tempo inoltre è stato dimostrato che l’agopuntura aumenta i movimenti fetali e lo spostamento a testa in giù del bambino; in Cina si usa un metodo chiamato moxibustione, una tecnica derivata dall’agopuntura che consiste nella stimolazione dei punti mediante calore. Per correggere la presentazione podalica viene stimolato un punto che si trova sul quinto dito del piede. Per la prima gravidanza si consiglia di intervenire tra la 32esima e la 33esima settimana, mentre nei casi in cui non si è primipare il periodo migliore è tra la 34esima e la 35esima settimana. La tecnica è sicura, l’importante è che la donna non abbia avuto minacce di parto pre-termine, dato che con l’agopuntura le contrazioni uterine potrebbero aumentare. Inoltre la stessa agopuntura (o a volte la semplice agopressione con le dita), riduce del 90% i casi di fastidiosa nausea gravidica oltre a dimostrarsi molto utile in corso di i dolore pelvico e lombare e di emicrania. Gli effetti positivi dell’agopuntura sono stati dimostrati anche nel momento del parto; non solo per l’induzione al travaglio, ma anche per controllare il dolore che lo accompagna. La cura con l’ago, è poi un valido aiuto anche nel post partum, quando la produzione di latte può risultare difficile. In questi casi le tecniche cinesi aiutano a stimolare la montata lattea insufficiente e a superare un periodo di scarsa produzione durante un normale allattamento, a causa dell’affaticamento della puerpera e alla depressione. È efficace anche nell’incontinenza urinaria che può colpire dopo il parto e per i vari malesseri psico-fisici tipici di questo momento. Infine molti ignorano che l’agopuntura è riconosciuta scientificamente per avere la possibilità di aumentare la fertilità. Questo perchè sono stati condotti numerosissimi studi scientifici su topini da laboratorio ed è stato dimostrato che il trattamento con un solo agopunto consente di aumentare la produzione ormonale e la fertlità delle suddette cavie. Purtroppo se ne parla molto poco e l’utilizzo dell’agopuntura è solo un raro strumento ausiliario nei casi di infertilità di coppia, spero non per il fatto che il business dell’inseminazione artificiale è più redittizio.


11 Febbraio 2010

Categoria : Scienze
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