Beffa della burocrazia, stipendi con le tasse ai terremotati
L’Aquila – Ai terremotati sospendiamo le tasse, da subito, ma è soltanto una graffiante beffa, l’ennesimo equivoco pietoso causato dalla burocrazia.
Fu molto utile e spesso determinante, durante il terremoto aquilano, nel 2009, ricevere stipendi e buste paga più consistenti del 40 per cento: le tasse erano sospese. Oggi le stiamo tutti ripagando a rate e c9on degli sconti, come è giusto, ma l’emergenza era allora e allora il provvedimento governativo fu utilissimo.
Lo stesso adottato adesso per i terremotati di Umbria, Lazio, Marche e Abruzzo. Ma rivelatosi una beffa crudele e stupida come puà essere solo la burocrazia ministeriale, la cecità nefasta di chi non capisce nulla – neppure di esigenze umane – e soprattutto non sa esprimersi a dovere scrivend9o i provvedimenti. Ieri il presidente Mattarella nelle Marche ha detto che la protesta è comprensibile e utile. Non sapeva di aver davvero ragione… E non poteva immaginare la beffa che si stava concretizzando per migliaia di persone stremate dal terremoto, dalla neve, dalla paura e della crisi economica per tanti davvero tragica. Perché nelle buste paga dei terremotati le tasse risultano da pagare o già trattenute? A causa, viene spiegato di un pasticcio di linguaggio, di espressioni non chiare e di intrecci di competenze e territorialità . Una solenne e vergognosa brutta figura, e occorre rimediare subito con provvedimenti ad hoc, siano emendamenti o interventi nel milleproroghe. Insomma, acrobazie di cui sono esperti i politici. Niente di irrimediabile, solo una sberla a chi si trova nei guai da cinque mesi ed ha bisogno di soldi. Mentre i burocrati i soldi li hanno sempre, nelle loro salubri i buste paga.
Non c'è ancora nessun commento.