SISMA E MALTEMP0, IL PAPA CONTRO LA BUROCRAZIA
ALL’ALA NUOVA SCOSSA SISMICA AD AMATRICE -
L’Aquila – Il vicario di Cristo spende parole di sostegno e di solidarietà per i terremotati ma il terremoto non dà tregua: questa mattina alle 6 e 10 sensibile scossa di magnitudine locale 3,8, epicentro presso Amatrice, come per le numerose scosse di ieri. Un colpo assestato anche a tutti i centri vicini, sia nel Reatino che nell’Aquilano, fino al capoluogo. Ansia anche in diversi comuni del Teramano ma soprattutto a Campotosto, dove persiste la psicosi relative alla tenuta delle dighe.
Che, come è stato assicurato, finora non hanno sofferto dei terremoti. L’ultimo servizio utile sull’argomento, su Rai Uno, durante il settimanale di ieri sera. Ma la gente teme soprattutto nuove scosse anche forti, che potrebbero cambiare la situazione: è quello che si teme.
Le scosse rientrano nello sciame, ed erano ritenute quasi certe. Come si propende a ritenere che possano continuare.
Il papa, dicevamo: in piazza San Pietro ad una folla immensa, ha parlato questa mattina anche del terremoto e del maltempo. Riferimento nitido e chiaro, in stile Francesco, alla burocrazia, che non deve ostacolare o rallentare aiuti, interventi, cure delle emergenze.
Il papa ha capito ciò che il governo ancora non intende: i sindaci, infatti, aspettano direttive sul
da farsi per verifiche, sicurezza, scuole, edifici pubblici. Nel dubbio, chiudono le scuole.
Manca, come sempre, che sia capace di prendere in mano la situazione e governarla, gestirla nella sua complessità in un territorio stremato, impaurito, sempre meno vivibile, in cui la gente comincia a morire di freddo: è accaduto a Montereale.
Non c'è ancora nessun commento.