Anno giudiziario, rivedfere regole prescrizione


LEGNINI SUGLI UFFICI GIUDIZIARI –

L’Aquila – “Sarebbe auspicabile una riforma organica del sistema, che riveda in radice l’istituto della prescrizione”.
Lo ha detto , come riferito dall’AGI, la presidente della Corte d’Appello Fabrizia Francabandera, in un passaggio della sua relazione in occasione della cerimonia di inaugurazione del nuovo Anno giudiziario. “Questa – ha spiegato – dovrebbe essere bloccata dopo la sentenza di condanna di primo grado, perche’ cio’ costituirebbe un innegabile incentivo ai riti alternativi, fondamentali per il funzionamento del processo penale, come sappiamo bene da quando, oltre 5 anni fa, e’ entrato in vigore; riti alternativi non a caso in forte diminuzione in tutto il territorio nazionale. Una riforma in tal senso, insieme alla riforma delle impugnazione – ha quindi osservato Francabandera – scongiurerebbe quelle meramente dilatorie, alleggerendo sotto tale profilo il carico di lavoro sull’appello”.
“La popolazione abruzzese e’ ospitale per tradizione, puo’ raccontare in prima persona storie di emigrazione, talvolta dolorose, piu’ spesso di successo”. Lo ha detto la presidente della Corte d’Appello dell’Aquila, Fabrizia Francabandera, in occasione dell’inaugurazione del nuovo Anno giudiziario. “Sinora, infatti, non abbiamo registrato condotte ostili da parte delle comunita’ locali. Amministratori e cittadini stanno governando con saggezza il problema dell’accoglienza, probabilmente agevolati dall’assenza di grandi centri di raccolta dei migranti, dove, come accade altrove, la convivenza necessariamente precaria tra troppe persone e la contiguita’ con la popolazione locale possono piu’ facilmente accendere scintille pericolose. Questo – ha osservato Francabandera – mi fa pensare che l’idea di inclusivita’, che talvolta sembra passata di moda, sia invece ancora largamente condivisa e che non riuscira’ a svilirla chi – cavalcando le paure e le anie dei cittadini italiani, soprattutto dei piu’ deboli, a loro volta esposti a situazioni ricorrenti di precarieta’ economica – tenta di accreditare la possibilita’ di soluzioni semplici a problemi di estrema complessita’. A Noi giudici, tutori del diritto e dei diritti – ha detto la presidente – spetta affermare con chiarezza che il bisogno di sicurezza dei cittadini deve trovare le risposte nelle regole giuridiche, nel rispetto della legge”.

LEGNINI SU UFFICI GIUDIZIARI – - “Gli uffici giudiziari abruzzesi negli anni successivi al disastroso sisma del 2009 sono stati investiti da diverse problematiche che non hanno consentito il pieno dispiegarsi delle capacita’ di produrre prestazioni piu’ elevate, seppur in un quadro complessivamente positivo”.
Lo ha detto il vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini, intervenuto a L’Aquila all’inaugurazione dell’anno giudiziario. “Mi riferisco, in particolare – ha spiegato -, alle incertezze scaturite dalla programmata soppressione di quattro uffici giudiziari su otto (quelli da sopprimere sono i tribunali di Sulmona, Avezzano, Lanciano e Vasto, ndr) che ha determinato rallentamenti di vario genere e un indebolimento degli organici. Una decisione, adottata da un legislatore assediato dall’emergenza, che mi auguro possa, al piu’ presto, trovare una nuova e diversa soluzione legislativa alla quale so che stanno lavorando il sottosegretario Chiavaroli, che desidero ringraziare per il suo impegno, insieme ai parlamentari di tutte le forze politiche e alla Regione. Personalmente – ha ricordato il vicepresidente – ho piu’ volte ribadito cio’ che pensavo e ho gia’ sostenuto in altre visite istituzionali e cioe’ che costituisce un dovere, per la nostra regione, contribuire alla razionalizzazione delle circoscrizioni giudiziarie. Tuttavia, la soppressione di quattro uffici giudiziari rischia di determinare un grave squilibrio di presidi giudiziari e di sicurezza a sfavore di un estesissimo territorio prevalentemente interno, e collocato nella parte sud della regione, quella naturalmente a maggior rischio di infiltrazioni. Voglio inoltre riferirmi – ha proseguito Legnini – alle carenze di organico magistratuale che, ad oggi, ammontano all’11,5%, dato leggermente inferiore a quello nazionale ma ugualmente preoccupante, che, fortunatamente, si ridurra’ al 7,54% con la destinazione di ben 7 magistrati ordinari in tirocinio che il plenum del Csm ha deliberato la scorsa settimana. Faccio altresi’ riferimento alle gravi carenze del personale amministrativo, prima alleviate e poi nuovamente aggravate dalle alterne e ingiuste vicende che hanno riguardato i lavoratori in mobilita’. A loro va tutta la mia solidarieta’ e il mio sostegno, uniti a un plauso alla Regione Abruzzo per quanto e’ riuscita a fare per evitare la definitiva cessazione di tale esperienza”.


28 Gennaio 2017

Categoria : Cronaca
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