Rigopiuano, un espost5o dfal Cospa di Ofena


Ofena – Dino Rossi del Cospa allevatori invia alla Procura un esposto a proposito delle frane e delle slavine: “È di dominio pubblico l’inchiesta aperta sulla tragedia per l’hotel sito in località Rigopiano ricadente nel comune di Farindola (PE), località opposta della sede dello scrivente, a separarci è la montagna del Voltigno. È doveroso da parte di questa associazione portare alla V/S attenzione quello che sta accadendo sulle nostre montagne, a seguito di Leggi fatte a tavolino e calate sul nostro territorio.
Di slavine ne sono cadute tante, solo nel versante aquilano nella parte opposta a Farindola e precisamente tra i comuni di Villa santa Lucia degli Abruzzi e Castel del Monte, in località monte Cappucciata, ci sono dieci slavine e per una di queste è stata evacuata anche la sede del comune di Villa Santa Lucia oltre alle abitazioni confinanti. Un’altra slavina si è abbattuta in una fazione del comune di Carpineto della Nora (PE), sfiorando un comparto zootecnico e l’ex ristorante la Roccia. Eventi che nessuno ricorda, nemmeno le persone più anziane. Tutte queste slavine ricadono all’interno dell’area gestite dal Parco Gran Sasso Monti della Laga. Sul luogo della slavina a Carpineto, lo scrivente ha fatto di sua spontanea volontà un sopralluogo per avere contezza dell’evento e si è scoperto che la slavina ha trascinato a valle piante di oltre cinquanta anni di età, cosa che verrà verificata a breve con la conta degli anelli, per risalire all’epoca delle precedenti slavine avvenute in queste località. Tornando all’hotel Rigopiano. Alcuni geologi in questi giorni hanno affermato, che la struttura sia sorta sui detriti di precedenti slavine: bene, la stessa cosa potremmo dire del comune di Villa santa Lucia e di Carpineto della Nora, non ci servono luminari della geologia. Purtroppo in Italia non ci sono posti sicuri, una volta i contadini mettevano in sicurezza il territorio con picco e pala e adesso con tutti i mezzi a disposizione non si fanno i lavori per la sicurezza di nessun genere, per questo si hanno dei fenomeni catastrofici. La tragedia sul Rigopiano poteva essere evitata, semplicemente facendo dei lavori di prevenzione come le paravalanghe, misure di sicurezza adottate in paesi come la Svizzera dove le valanghe slavine sono all’ordine del giorno. Purtroppo, questo in Italia non è consentito, in quanto è vietato dalla Legge quadro dei parchi nazionali. La Legge 394/91, prevede di lasciare lo stato de quo, quindi qualsiasi opera di messa in sicurezza non può essere fatta, ma questo è costata la vita a persone innocenti che con la loro caparbietà hanno voluto sfidare e aggirare la Legge pur di rivalutare il territorio, cosa che dovrebbero essere agevolate. Questa Legge sui parchi, che di fatti dovrebbe tutelate l’ambiente lo sta facendo diventare impraticabile e pericoloso sia d’inverno che d’estate, in quanto non prevede nessun intervento sia per il piano neve, sia per gli incendi boschivi, andrebbe sicuramente rivista. Si ricorda il pilota del canadair morto nel parco regionale velino Sirente per spegnere un incendio.
In caso di archiviazione si chiede essere avvisato per le opposizioni del caso.


25 Gennaio 2017

Categoria : Cronaca
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