Terremoto: tutto trema senza tregua come nel 1703
L’Aquila – Il bollettino dell’istituto di geofisica che ormai è una bibbia obbligatoria per tutti sembra monotono: non si parla quasi d’altro che di Rieti e L’Aquila. Territorio che tremano ormai senza tregua da giorni. Terremoti ininterrotti, incessanti, sempre negli stessi luoghi: Amatrice, i centri più a nord e quelli più a sud, nell’Aquilano, Montereale, Capitignano, Barete, Campotosto e così via. Con qualche evento sismico anche nel Teramano, meno frequente degli altri.
Le magnitudini, nelle ultime 24 ore, sono rimaste sotto il 3,1 della notte scorsa, ma veleggiano numerose su intensità tra il 2 e il 2,8, ovvero terremoti che la gente avverte.
Spesso un evento ad Amatrice viene avvertito nettamente non solo nel Reatino, ma anche nell’Aquilano. La gente deve sopportare dunque le “sue” scosse e quelle dei vicini quasi sovrapposte. Un minestrone amaro di scosse continue, deprimenti, ansiogene, che danno stress e usura psicologica. Il paese più sofferente è sicuramente Montereale, dove la gente vive ancora numerosa e in condizioni pessime. Si ha paura di stare a casa anche in edifici agibili. L’economia è ferma, l’agricoltura e l’allevamento soni peggio che in ginocchio. Il commercio, il poco che c’è, è in profonda sofferenza. Neve alta metri , ghiaccio, strade difficili, acqua inquinata, residenza sanitaria chiusa con 40 persone che temono per il loro lavoro. Più o meno la stessa situazione anche a Cmpotosto e Capitignano. Occorre l’aiuto di psicologi e la ASL ha deciso di mandarne alcuni.
Così non va avanti, dice la gente, ormai allo stremo. E qualcuno se n’è già andato: difficile che torni.
Montereale, infine, rivive – anche se molti non lo sanno – la stessa sua storia: il 14 gennaio 1703 fu azzerata da un forte terremoto “sceso” da Norcia e poco dopo spintosi a L’Aquila, il 2 febbraio successivo.
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