“Figli e figliastri?”


L’Aquila – Riceviamo da persone che preferiscono non pubblicare la loro identità (a noi nota): “Scrivo per conto di un gruppo di mamme che hanno i propri figli iscritti alle scuole paritarie cattoliche dell’Aquila (es. Dottrina Cristiana, Maestre Pie Filippini, Micarelli, ecc.). Volevamo sollevare alcune domande, questa volta utilizzando lo strumento della lettera aperta, poiché già sollevate per iscritto ai diretti interessati, ma evidentemente non si è degni nemmeno di una risposta.
I problemi riguardano soprattutto la gestione del mondo “scuola” da parte degli addetti ai lavori per il post terremoto.
Con la convenzione stipulata tra il Capo del Dipartimento di Protezione Civile, l’Ufficio Scolastico Regionale, la Cassa di Risparmio della Provincia dell’Aquila e l’Associazione Librai Italiani in data 3 settembre 2009 (vedi allegato), le parti congiuntamente stabilivano quanto segue:
- “Premesso che le famiglie residenti nei territori colpiti dal sisma potrebbero valutare di abbandonare l’Abruzzo” “provocando una riduzione della popolazione residente e scolastica, influendo, quindi, anche sull’economia della zona; al fine di invogliare le famiglie residenti nel territorio a non abbandonare la propria residenza al 6 aprile 2009, si intende assicurare loro assistenza anche mediante distribuzione di coupon del valore di Euro 100,00 per la scuola media e Euro 130,00 per le scuole superiori” “nonché di Euro 25,00 per la scuola elementare”;
- “Art. 2 co. 1 – Le parti concordano di realizzare una iniziativa” “volta a contribuire alle spese che le famiglie con figli in età scolare, che frequentano nell’anno scolastico 2009/2010 gli Istituti di ogni ordine e grado che insistano sul territorio, devono sostenere per l’acquisto di materiale didattico per la scuola primaria e dei testi scolastici per le scuole secondarie, mediante la distribuzione di coupon”.
- “Art. 3 co. 2 – L’Ufficio Scolastico” “fornisce al Dipartimento della Protezione Civile il numero degli iscritti a gennaio 2009 dei rispettivi istituti scolastici e delle classi da frequentare nell’anno 2009/2010”.
A quanto pare, il coupon in oggetto non spetta ai bambini iscritti alle scuole paritarie, non abbiamo capito perché. Precisando che la scelta di continuare a mantenere i bambini iscritti nelle scuole paritarie, (e vi preghiamo di non pensare alle scuole paritarie come istituti privati, poiché non lo sono, neanche nel costo), è una decisione personale, si vuole rappresentare che l’iniziativa in oggetto è rivolta a tutte le famiglie residenti nei territori colpiti dal sisma che hanno figli in età scolare iscritti presso gli istituti scolastici del territorio. Se la premessa della convezione è evitare lo spopolamento della popolazione residente e scolastica, si precisa che anche questi bambini con le rispettive famiglie fanno parte della popolazione residente e scolastica del territorio.
Non crediamo che un evento devastante come il sisma che ha colpito la nostra città il 6 aprile u.s. abbia fatto distinzioni: siamo caduti tutti sotto le sue grinfie, sia dal punto di vista fisico che psichico.
Sembra però purtroppo che nella gestione post – terremoto ci sia qualcuno che invece le distinzioni le fa.
Altra iniziativa: sul numero 17 della newsletter l’Abruzzo e Noi della Protezione Civile, testualmente si scrive (cfr.pag.2): “Vigili del fuoco e volontari, personale della Croce rossa e rappresentanti del Soccorso alpino: nei primi giorni di scuola, in ogni istituto, sarà presente un team di Protezione Civile per aiutare studenti e insegnanti nella preparazione delle esercitazioni previste dal piano di sicurezza e offrire a tutti un ritorno in classe più sereno. È quanto prevede il Dipartimento per la riapertura dell’anno scolastico, tramite un’iniziativa che pone significativamente i giovani al centro della rinascita della vita della comunità e del territorio”.
Ci siamo informati: presso altre scuole la promessa succitata è stata mantenuta, ma, anche questa volta, gli istituti paritari cattolici sono stati praticamente ignorati, come se la salute fisica e psicologica dei nostri figli non fosse importante e non avessero anche loro diritto ad un ritorno in classe più sereno.
Ci sono poi distinzioni fatte all’interno dello stesso mondo cattolico.
Sappiamo che la Caritas si è offerta di coprire il servizio mensa all’Istituto Dottrina Cristiana, almeno per un anno.
La scuola Maestre Pie Filippini ha avanzato la stessa richiesta alla Caritas, chiedendo un sostegno anche per i propri iscritti.
A distanza di quasi due mesi, la Caritas tace. Eppure nel suo sito dice che ha raccolto per il terremoto dell’Aquila 26 milioni di euro di donazioni più 5 direttamente dalla CEI. Per carità, ha investito in numerosi interventi di ricostruzione, però essendo la Caritas diretta emanazione della CEI ed essendo gli istituti cattolici presenti sul territorio dell’Aquila pochi, ci saremmo aspettati che la Caritas assistesse almeno tutte le scuole cattoliche.
Oppure, visto che, come detto prima, tutti i bambini sono uguali, potrebbe destinare parte delle donazioni ricevute a copertura parziale o totale dell’appalto che il Comune dell’Aquila ha in essere per il servizio mensa per tutte le scuole ricadenti nel proprio territorio. Si resta, fiduciosamente, in attesa. Come sempre. Soprattutto da quel maledetto 6 aprile 2009″.


11 Febbraio 2010

Categoria : Dai Lettori
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