A spalare andavano i liceali


La grande nevicata del 1956 fu molto peggiore di quella del 2017, anche perché allora nessuno diffondeva previsioni meteo e c’era solo la radio. La tv esisteva solo da due anni e pochi l’avevano in casa. Quando L’Aquila, come quassi tutta Italia, fu sepolta di bianco, a spalare la mattina andavano i liceali. Scuole chiuse, ma le 500 lire che il Comune pagava ogni sera facevano gola. Dunque, centinaia di gagliardi studenti (e anche qualche ragazza) stringevano i manici di legno e facevano scrocchiare le pale di ferro sulle pietre ghiacciate delle strade.
Oggi leggiamo che a Chieti (un metro di neve) dopo il robusto sindaco Di Primio, spaleranno militari inviati da Foggia. Ovviamente dopo formali contatti tra istituzioni e vertici militari. Magari cento studenti avrebbero fatto prima. Ma vai trovarli cento studenti, oggi, per spalare la neve… Dovrebbero dar loro pale con smart incorporato e connessione permanente garantita. Giacconi firmati e scarpe alla moda, senza calzini perché i giovani non li portano più.Tant’è. E non dite che non lo meritiamo.

PENSIERINI – 1) Se ne vanno i cosmonauti dei primi viaggi spaziali, ormai vecchi e malandati. Tornano a rivedere le stelle più da vicino.

2)- Cialente, sindaco amato dagli aquilani. Chi si accontenta gode.



17 Gennaio 2017

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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