Accordo per i medici, +179,32 € mensili


L’Aquila – (di Carlo Di Stanislao) – L’accordo è stato siglato dopo lunga ed animata discussione, mercoledì 9, a tarda notte., a 26 mesi dalla scadenza del precedente contratto. Riccardo Cassi, presidente della Cimo Asmd, ha così commentato: “L’accordo c’è stato, anche se la Fp Cgil Medici e la Uil Fpl Medici non l’hanno sottoscritto”. L’aumento medio mensile lordo sarà di 179,32 euro. “Ora – spiega Cassi – l’accordo sarà visionato dal Comitato di settore, per vedere se è conforme alle indicazioni. Successivamente – aggiunge – sarà inviato al ministero dell’Economia e alla Corte dei Conti per l’ok definitivo”. L’accordo – come spiega l’Anaao Assomed in una sintesi – prevede novità sia per la parte economica che per quella normativa. Per quanto riguarda la parte economica, oltre all’aumento mensile lordo di 179,32 euro, l’intesa siglata prevede una rivalutazione di indennità di esclusività di rapporto pari a 0,46% della massa salariale (26 euro mese lordo) e risorse aggiuntive pari allo 0,8%. Risorse, però, che dovranno essere concordate a livello regionale. Novità anche in materia normativa. Per quanto riguarda il capitolo delle sanzioni disciplinari introdotte dalla legge Brunetta sulla pubblica amministrazione, “si è provveduto – spiega l’Anaao Assomed – a una modulazione delle sanzioni tenendo conto della specificità della professione medica e della salvaguardia della sua autonomia. Con l’importante risultato di introdurre il reintegro, fino a oggi non previsto, in caso di licenziamento ingiustificato”. L’accordo prevede inoltre “l’obbligo per le aziende sanitarie di dotarsi di strumenti di prevenzione del rischio clinico. E ancora. L’uniforme applicazione della copertura assicurativa in tutte le aziende, e l’individuazione di elementi fondamentali e uniformi della polizza. Sono infine state inserite alcune norme chiarificatrici in tema di ferie e orario di lavoro straordinario”. Il punto incriminato, che ha spinto la Cgil e la Uil a non firmare l’accordo, riguarda l’indennità di esclusività. “Si è registrato un disaccordo di fondo”, sottolinea il segretario nazionale della Fp Cgil medici, Massimo Cozza. “Con l’inserimento dell’indennità nel monte salari – spiega – viene compromesso il valore politico della scelta di lavorare esclusivamente per la sanità pubblica”. Per trovare la prima busta paga più pesante, i medici dovranno attendere ancora un po’. “Realisticamente – conclude Cozza – l’aumento, e gli arretrati, arriveranno con lo stipendio di aprile”. Giuseppe Garraffo, segretario generale Cisl medici, ha affermato che: “il nuovo contratto per i medici e i veterinari del Ssn, che abbiamo firmato è positivo per i medici e per i cittadini”. Anche per l’Anaao Assomed di tratta di un buon risultato e, in una nota, ha sottolineato che la mancata firma di “Cgil Medici, per la ennesima volta, e di Uil Medici, evidenzia la distanza che separa le organizzazioni confederali, in preda a logiche pseudo egualitaristiche, dagli interessi dei medici. Gianfranco Rivellini, responsabile nazionale Smi, presente alla trattativa insieme alla delegazione di Federazione veterinari medici (Fvm – Smi e Sivemp), composta dal presidente Aldo Grasselli, dal vice presidente Francesco Medici e dal segretario organizzativo Zaccaria Di Taranto, ha detto :” un buon accordo, considerate le risorse disponibili e la pervasiva filosofia dei tagli alla sanità che sembra condizionare negli ultimi anni le trattative per i rinnovi dei contratti del Ssn. Infine per l’Aran, Francesco Lucà, segretario del Sindacato nazionale radiologi e coordinatore Fassid, commentando l’accordo per il rinnovo del contratto che ha riguardato 130 mila medici e veterinari del Servizio Sanitario Nazionale per il biennio 2008-2009, si è doluto comunque del fatto che “i radiologi hanno dovuto pagare il pesante dazio della rinuncia ai 15 giorni di ferie aggiuntive per rischio radiologico”. Quanto a Fabrizio Fratini della Fp Cgil, Daniela Volpato della Cisl Fp e Giovanni Torluccio della Uil Fpl (che non hanno firmato”, hano dichiarato: “Le nostre organizzazioni sindacali malgrado l’acquisizione di questi importanti risultati, hanno deciso di non sottoscrive il contratto di lavoro non ritenendo accettabili le previsioni in materia di libera professione e in particolare rispetto all’ indennità di esclusività dei dirigenti del ruolo sanitari”. Per i tre segretari, infatti, “il contratto fa una scelta di campo completamente diversa da quella portata avanti negli ultimi anni e condivisa dalle nostre organizzazioni sindacali. Cioè prevede l’inserimento di questa indennità, qualificata dalla legge istitutiva quale elemento distinto della retribuzione, all’interno del monte salari complessivo della retribuzioni, su cui si calcola il rinnovo contrattuale”. Insomma, concludono Fratini, Volpato e Torluccio “oggi non possiamo condividere una scelta negoziale che non offra risposte a interrogativi che riguardano il sistema complessivo di regole nell’ambito del servizio sanitario nazionale. Risposte che invece vogliamo trovare attraverso il confronto, in particolare con le Regioni”. A questo proposito va ricordato che la richiesta di confronto è già stata inviata il mese scorso a firma dei segretari generali di Fp Cgil Carlo Podda, Cisl Fp Giovanni Faverin e Uil Fpl Giovanni Torluccio, che hanno rimarcato con forza la necessità, non rinviabile, di aprire un dibattito ‘vero’ sulle nuove regole del sistema professionale e delle responsabilità della sanità, in modo integrato fra le diverse figure professionali, dal medico all’operatore, e conseguentemente sui contenuti contrattuali”.


11 Febbraio 2010

Categoria : Cronaca
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