Continua ad operare Democrazia Costituzionale
Pescara – Scrive Carlo Di Marco, referente di Democrazia costituzionale: “In un’affollata assemblea dei Comitati del Coordinamento di Democrazia Costituzionale presenti in Abruzzo, gli stessi che hanno permesso una grande vittoria al Referendum costituzionale del 4 dicembre 2016 in cui il popolo abruzzese ha risposto con percentuali superiori a quelle nazionali, all’unanimità essi hanno deciso di NON SCIOGLIERSI, ma di restare con la stessa struttura organizzativa nata da centinaia di assemblee di base, trasversale, inclusiva e partecipativa.
Mentre sul piano nazionale l’entusiasmante risultato al Referendum ha visto un’affluenza alle urne del 68,37% che ha spazzato via la de-forma Renzi-Boschi con una percentuale del 59,7% a favore del NO e del 40,3% favorevole al SI, In Abruzzo, grazie alle cittadine e ai cittadini e a questi comitati, il dato è superiore a quello nazionale: l’affluenza è arrivata al 68,73%, ha votato NO il 64,37% ed ha votato SI il 35,63% dei votanti. Questo nonostante il boicottaggio della maggior parte degli organi di informazione e l’odiosa adozione del “metodo De Luca” da parte del Presidente della Giunta regionale.
Dalle 16,30 alle 20,00 di ieri 14 gennaio 2017, presso la Biblioteca Falcone-Borsellino (stracolma) a Pescara, si è sviluppato un dibattito ricchissimo, aperto, molto elevato conclusosi con la decisione unanime di tenere in vita e sviluppare l’azione di tutti i Comitati di Democrazia Costituzionale (già per il NO al referendum del 4 dicembre) presenti in Abruzzo.
I comitati e i loro coordinamenti resteranno e saranno aperti anche a sbocchi politici locali e regionale purché si conservi lo spirito unitario e trasversale che li contraddistingue.
Gli obiettivi futuri sono principalmente quelli di continuare a vigilare sui principi costituzionali, ad informare e formare le cittadine e i cittadini, i giovani e i ragazzi sui contenuti della Carta costituzionale e sui diritti inattuati dello Stato sociale. Continuare la lotta per l’introduzione piena dei principi di eguaglianza e di sovranità popolare ribaditi con il voto. Per una legge elettorale democratica (sia a livello nazionale che a livello regionale) che assicuri la libera espressione del voto e la rappresentanza popolare.
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