Di Carlo, lettera aperta a Giammaria


L’Aquila – Il critico d’arte Emidio Di Carlo scrive: “Lettera aperta all’ex Sindaco di Tornimparte Umberto Giammaria Sulla “questione agnesina” -
Caro Umberto, credo che non sarò presente il 13 prossimo a Tornimparte, per la “questione agnesina”, Non per Tuo mancato invito; del resto ci eravamo già incrontrati e scambiato opinioni a “Festival Spoleto Arte” ( il 23 settembre 2016). Inoltre, ritengo che sia chiaro quanto affermato dal Colatietra. Tuttavia quei termini – onnicomprensivi dello stesso “Pianeta maldicenza” – racchiudono una profonda critica sul “sistema L’Aquila”. Non “Jemo ‘nnanzi” ma “arrete”. L’Aquila, purtroppo, ha perso da oltre un decennio il ruolo che le veniva riconosciuto non solo dall’intero Abruzzo, oltre a livello nazionale. L’Aquila, insomma, non è più la “Città della Cultura”. Ne danno testimonianza i mancati riconoscimenti in ambito nazionale, europeo e mondiale dell’UNESCO. Già la Collezione Pica Alfieri è andata all’asta nel Nord Italia. La Biblioteca dei Ciarletta da L’Aquila è andata a finire a Celano. Da qualche anno, con il pensionamento del Direttore della Biblioteca Provinciale fa notizia la Deputazione di Storia Patria che si è messa a disposizione della gestione politica-amministrativa del Palazzo (della “Perdonanza” e non solo di questa) chiamando in città, da altre regioni, degli illustri cultori della lingua italiana e latina. Si è ora di fronte ad un singolare “cerchio magico politico” formato con ‘amicizie’ strettamente locali, con ‘furbesca esclusione’ della trasparente e libera circolazione democratica delle idee, delle pur esistenti vitalità culturali locali che si cerca, scrupolosamente, di oscurare. Restringendo il campo alla sola “Perdonanza” va detto che nei 25 gemellaggi artistico-culturali l’Association Lucozart di Verdelais (città e luogo di storica vocazione celestina in Francia), non si è mai vista faccia di politico o attuale rappresentante storico più o meno autorevole del Comitato “Perdonanza”. Nel 2013, il Circolo Culturale Spazio Arte vi ha anche tenuto una mostra sugli effetti negativi procurati dal sisma del 2009, “La memoria violata”. Nelle “macerie” si poteva intravedere anche lo stato dell’arte della classe dirigente politica imperante, “chiusa, invidiosa, classista, ipocrita”. E mi perdoni Colapietra se uso le sue stesse parole.


11 Gennaio 2017

Categoria : Dai Lettori
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