Crescenzi, gentiluomo deella politica
Ugo Crescenzi, primo presidente abruzzese nella neonata e turbolenta Regione degli anni Settanta, fu un compassato signore, un gentiluomo misurato e colto. Allora ci si aspettava che un politico di rango fosse come lui, oggi sarebbe una mosca bianca, un’anomalia, vista la pacchianeria saccente e dentuta che alligna nei palazzi e fa strame del buongusto, della moderazione, della semplice educazione. Crescenzi fu con pochi altri sapiente reggitore, dialogante, assennato. La gente lo stimava, ne aveva rispetto, perché lo meritava, a prescindere dalla sua “pescarofilia”, del resto allora dominante.
Ora il politico adriatico è andato via, Pescara lo piange, l’Abruzzo lo rimpiange. La Regione che misero in piedi Crescenzi e altri non è certo un capolavoro, ma forse a quei tempi e in quelle situazioni nessuno avrebbe fatto di meglio. Potrebbero provarci i papaveri sfioriti in serpa oggi, ma lasciamo andare.
Addio don Ugo, l’Abruzzo di oggi forse non ti piaceva. Neppure a noi.
PENSIERINO
Guardo un po’ di Luna accanto ad una sfolgorante stella serotina. Cielo terso e pulito, tra una nevicata e l’altra. L’Universo se ne infischia di noi. E’ indifferente, lontanissimo, gigantesco.
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