Sangro Alto, ma soprattutto bianco
NEVICA E LA 17 SI BLOCCA COME NEGLI ANNI SESSANTA -
Paesaggi che non si vedevano da anni, ma non sorprendenti. Nell’Alto Sangro d’inverno spesso all’aggettivo geografico Alto bisogna anche aggiungere… quello cromatico Bianco. La neve era prevista, è arrivata puntuale e stupenda, nonché attesa dagli sciatori. Ha persino permesso il presepe vivente di Rivisondoli, poi ha rincarato la dose, è arrivata a più di un metro sull’Altopiano delle Cinquemiglia e puyntuale ha tappato la statale 17. Roccaraso isolata, turismo e albergatori beffati.
Come cinquant’anni fa, la 17 si interrompe con le bufere bianche , con le tempeste di vento contro le quali pare che non ci sia nulla da fare. Il conduttore di un mezzo antineve dell’ANAS, presumibilmente costosissimo e imponente, dice in tv: “Contro il vento non c’è da fare, sono tanti anni che faccio questo lavoro, ma non avevo mai visto qualcosa di simile”.
Cosa? La bufera che non lascia scoprire la strada, il percorso, e non consente agli occhi di orizzontarsi nell’inferno candido. Ricordate il vecchio film L’inferno bianco? La stessa cosa. Ma nel film si era nel nord del Canada…
Lascia perplessi che nel 2017 come nel 1960 si blocchi la 17, si otturino addirittura con la bufera gli ingresso a becco di flauto delle gallerie. E’ come se il tempo non fosse passato. Tutto uguale, tutto come e peggio di prima. Se nevica, mettiamoci l’anima in pace e stiamocene a casa.
La domanda è: e se dovesse nevicare davvero come nel 1956, per oltre un mese, metri e metri di coltre bianca poi ghiacciata? Meglio non pensarci, ma rivediamoci, se non lo conosciamo bene, il film “Day after to morrow”. E’ molto istruttivo, speriamo che non sia anche molto premonitore.
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