Stagione teatrale a Pratola Peligna


Pratola Peligna – sabato 7 gennaio ore 21 -Teatro Comunale di Pratola Peligna
Muta Imago.
Ideazione e regia Claudia Sorace
drammaturgia e suono Riccardo Fazi
con Riccardo Fazi e Claudia Sorace

Un appuntamento fuori dell’ordinario sabato 7 gennaio alle ore 21 al Teatro Comunale di Pratola Peligna per la stagione di Pratola a Teatro con i Muta Imago, uno dei più interessanti gruppi del nuovo teatro, già affermato a livello nazionale e internazionale, che il Florian ha avuto il piacere di ospitare con grande successo al Festival Scenari Europei in settembre con il nuovissimo e innovativo “Polices!”.
Questa volta presenteranno invece uno dei loro primi lavori (a+b)3, uno spettacolo che unisce ad una sensibilità di ricerca la capacità di coinvolgere un pubblico ampio e che si presta ad una fruizione anche per famiglie come è giusto che sia in un periodo ancora di feste.
Una coppia d’amanti, due figurine felici che si preparano per uscire: mettono il vestito bello, i
capelli hanno la piega appena fatta, un giro di perle al collo, le scarpe lucide. Si muovono rapidi,
la loro danza si ferma di fronte ad uno specchio, che ne incide i nomi sulle ombre sottili.
Poi arriva la guerra.
Plinio il Vecchio racconta che la pittura nacque quando una ragazza ricalcò il contorno
dell’ombra del suo giovane innamorato sulla parete della sua stanza. Il ragazzo sarebbe partito la
mattina successiva, allora lei, la notte, tenendo la lanterna vicino al viso di lui e vedendo
proiettarsi un’ombra sul muro, disegnò i contorni della sua ombra.
Forse questa storia continua a partire dal gesto di lei, dal tentativo di trattenere qualcosa che
sfugge, che non si può afferrare. Come quando cade un oggetto qualsiasi, e stiamo per afferrarlo,
la mano lo sfiora di poco, ma non si riesce a prenderlo, cade.
L’immagine che rimane sul muro non dà pace quando manca il corpo che l’ha generata. L’ombra
ha trasportato il viso di lui sulla parete, ma l’ombra è falsa, inganna e confonde.
Un’elegia sulle laceranti dinamiche del distacco, con un’indagine delicatissima intorno alle liturgie dell’affetto e a quelle più dolorose di un’insostenibile assenza. Lo spettacolo si svela come una riflessione sulle infinite possibilità della scena, dove basta un movimento a creare suggestione.
A patto di essere capaci di trasformare il vuoto del palcoscenico in un mondo poetico e narrativo, come questi artisti sanno fare con infinita maestria e con un’altrettanto illimitata e raffinatissima fantasia.

Il costo del biglietto è di soli 10 euro per l’intero; 8 euro per il ridotto (per giovani e anziani); 6 euro per il ridotto speciale (per bambini e allievi delle scuole di teatro convenzionate).


06 Gennaio 2017

Categoria : Cultura
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