Terremotati dal papa che esorta: “Ricostruire i cuori, non solo le case”
Come ci ricorda la foto che pubblichiamo, il papa andò a visitare i terremotati del Centro Italia. Oggi sono stati loro a ricambiare la visita, partendo all’alba dalle zone imbiancate di neve fresca e battute dal freddo intenso delle ultime ore. Il gruppo comprendeva persone giunte dalle Marche, dall’Umbria, dal Lazio – soprattutto Amatrice – e dalle aree colpite nelle province dell’Aquila e di Teramo. Gente per la quale la neve ha certo appesantito i problemi sia di chi è rimasto, sia di chi vive da sfollato negli alberghi della costa abruzzese e marchigiana.
Il papa ha colto in pieno il problema, ha capito perfettamente quali sono i punti dolorosi: ha parlato infatti, di ricostruzione dei cuori, del tessuto sociale, oltre che delle case e delle aziende. Lo stato di disagio e di smarrimento degli sfollati sulla costa è stato, infatti più volte lamentato ed evidenziato. E’ già un’evidenza ad appena qualche mese dal disastro cominciato ad agosto e peggiorato ad ottobre del 2016.
Il pontefice, dunque, ha colto nel segno, ha individuato l’aspetto più doloroso e alienante della situazione.
Per il cratere sismico aquilano e per la stessa città dopo otto anni quasi dal sisma, il disfacimento del tessuto sociale è tuttora gravissimo e straziante. Molte case risorgono, ma nessuno sembra in grado di curare – appunto come ha detto il pontefice – i cuori.
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