Pietro Zullino, una vita senza compromessi


di GIANFRANCO GIUSTIZIERI -

“Una vita senza compromessi, dedicata all’esame di altre realtà oltre al già noto, alla ricerca di ulteriori verità possibili oscurate dai giochi del potere in ogni tempo e in ogni luogo, alla denuncia sociale del malaffare mafioso e della politica insieme”.
Mi si perdoni l’autocitazione ripresa dalla Prefazione di un libro che gli amici gli vollero dedicare ( Pietro Zullino, una vita per la scrittura. Percorsi di memoria tra giornalismo, storia e letteratura, casa editrice Carabba, Lanciano, 2013) ma non trovo parole migliori per introdurre il ricordo di Pietro Zullino, oggi, a cinque anni esatti dalla sua morte.
Nato a Torino nel 1936, iniziò prestissimo l’attività di giornalista professionista con un percorso costellato da continue affermazioni che lo portarono ad essere capo della redazione romana di “Epoca”, successivamente direttore della rivista rusconiana “Il Settimanale” fino a dirigere uno tra i più antichi quotidiani italiani “Roma”, per chiudere con la conduzione del mensile “Il Carabiniere”.
Servizi ed inchieste che hanno segnato la storia del giornalismo, da uno dei primi casi di emancipazione femminile in Italia, quella Franca Viola che Zullino fece conoscere in tutto il Paese richiamando con una serie di servizi l’interesse della stampa italiana ed internazionale, tirandola fuori dalla cronaca locale siciliana in cui era stata relegata, fino alle grandi inchieste sul rapimento e l’uccisione di Mauro De Mauro, il giornalista del palermitano “L’Ora”scomparso misteriosamente nel 1970 ad opera della mafia, poi la campagna referendaria sul divorzio, l’esame analitico della Dc nel periodo fanfaniano, ecc. Sempre fuori da ogni conformismo, ribelle per natura, mai ossequioso al potere, rispettoso delle regole professionali ma pronto alla disobbedienza di fronte alle padronanze editoriali.
Ancora: i suoi numerosi libri, dalla storia antica a quella più recente per le maggiori case editrici italiane, alla ricerca di quelle verità che le varie oligarchie hanno sempre nascosto e mistificato tanto da spingere nel 2014, ad esempio, l’editore Flaccovio a ristampare uno dei libri di maggior successo Guida ai misteri e ai piaceri di Palermo, un classico sulla storia di Palermo e sulla nascita della mafia tanto da intravedere già quarantacinque anni fa il suo ruolo negli affari e nella politica italiana e non solo. Inoltre come non ricordare Io, Ippocrate di Kos dove le riflessioni sui poteri e doveri della medicina s’incrociano con le onnipotenze di ogni tempo.
Amò molto L’Aquila e il territorio abruzzese tanto da avere due rifugi isolati. Il primo a Massa d’Albe in una zona sassosa dove le intenzioni contadine mal s’incontravano con la natura del territorio ma… i libri riempivano gli scaffali; il secondo, in mezzo alle montagne, a Marsia dove nascondersi, riposare, scrivere, consolidare gli affetti personali ed amicali. E amava i figli illustri di questa terra: Laudomia Bonanni davanti a tutti, amica intima della madre, la cui casa ebbe modo di frequentare. Sarebbe interminabile descrivere la mole di lavoro svolta in azioni e scritti per la scrittrice aquilana con l’obiettivo di tenere viva la sua memoria nel patrimonio letterario internazionale.
Ma soprattutto ricordare Pietro significa ricordare l’amico. Amico intransigente ma attento, amico colto ma non saccente, amico leale che sapeva ascoltare, offrire, supportare, condividere, incoraggiare ma anche aspramente rimproverare.
Poi Pietro se n’è andato e il suo ricordo rimane indelebile per me e per tutti coloro che hanno incrociato la prpria vita con la sua, anche per attimi:
“La vita è fatta di attimi. O forse la nostra mente è capace di collezionare soltanto attimi sfusi. Pezzetti di tempo, forse solo sensazioni”. Così ebbe modo di scrivere uno dei suoi amici più preziosi, a conclusione di un saggio nel libro indicato in apertura.
(Ndr) – Ci uniamo a quanto ha scritto Gianfranco Giustizieri di Zullino, molto più di un amico che cinque anni fa se n’è andato. A proposito di certe persone sembra che, qualsiasi cosa si dica, sia insufficiente. Per Pietro ancora di più.


04 Gennaio 2017

Categoria : Cultura
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