Precari e crudeli burattinai


Chi negli anni scorsi ha inventato il precariato da infliggere ai giovani italiani era un crudele burattinaio. Non ha escogitato solo una esangue panacea dei mali eterni di questo paese incapace di crescere. Ha messo in piedi un protervo meccanismo di dominio politico. Una gogna inumana che grava sulle persone, condiziona e riduce le loro vite. Una Guantanamo sociale.
Con il ricatto dei rinnovi, la politica infatti estorce consensi, costruisce il proprio dominio. I precari dipendono da rinnovi uguali a capestri, scadenze di vita o di morte sociale. Il precario vive se la politica glielo concede. E’ un’usura permanente che si paga con la vita e con la gioventù immolata alle scadenze dispensate come umilianti elemosine.
Tutto questo è solo vergognoso, lo diventa ancor di più se la burocrazia romana fa dipendere da una bolli natura o da altre insulsaggini del genere l’esistenza delle persone.

PENSIERINO
Sono tornato alle terme di Caramanico, a cercare nel parco un lauro ceraso sul quale mi arrampicavo con il cugino P. da ragazzino. Non c’è più. E’ svanito un ricordo piccolo9 e nitido della fanciullezza. Anno dopo anno sparisce tutto, oppure finisce in un altro punto del tempo.



04 Gennaio 2017

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale | Senza categoria
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