Edificio confiscato, la Prefettura precisa

L’Aquila – “In relazione alle dichiarazioni del Sindaco di Castel di Sangro, secondo cui quel Comune sarebbe in attesa del “via libera” della Prefettura per utilizzare un edificio confiscato alla camorra, si ritiene di dover precisare quanto segue” spiega la Prefettura.
“La ricostruzione fornita dal primo cittadino di Castel di Sangro non è esatta. Questa Prefettura, preso atto dell’interesse espresso dal Comune sangritano, ha chiesto, il 12 novembre dell’anno scorso, di precisare le finalità per le quali avrebbe utilizzato l’immobile nel caso in cui lo stesso gli fosse stato assegnato.
Ciò sulla base delle vigenti disposizioni “antimafia” che individuano tassativamente gli impieghi cui gli Enti locali possono destinare i beni sequestrati alla criminalità organizzata.
A questa richiesta il Sindaco di Castel di Sangro ha risposto solo il 22 gennaio, con una lettera che non dava certezza della definitività dell’utilizzazione proposta, che invece è stata condizionata alle deliberazioni del Consiglio Comunale.
La necessità di una conferma univoca ed incondizionata della proposta formulata è stata comunicata, da dirigenti della Prefettura, il 26 gennaio, al Sindaco di Castel di Sangro che aveva promesso una rapida decisione sul punto.
Da allora nessuna notizia da parte del primo cittadino e del suo Comune.
Nel riconfermare che questa Prefettura è disponibile a prendere in considerazione ogni proposta di impiego dello stabile confiscato – purchè sia definitiva e pervenga in tempi brevi – non si può non constatare, con una punta di rammarico, che alla disponibilità e all’attenzione riservata non abbia corrisposto da parte del Comune di Castel di Sangro una pari sensibilità ed attenzione per gli adempimenti richiesti dalla legge”.

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