In dubbio legittimità sistema notifiche


L’Aquila -Scrive l’Avv. Vincenzo Calderoni : “Per la prima volta a livello nazionale il Dr. Guido Campli ha messo in discussione la legittimità costituzionale del sistema delle notifiche elaborato dal legislatore per far fronte all’emergenza successiva al sisma del 6 aprile e restato in vigore per tutte le notifiche effettuate a tutto il 31.7.2009, con alcune modificazioni.
Insieme alla sospensione dei processi, il Legislatore aveva adottato con l’art. 5 del D.L. 39/2009 (cosidetto decreto Abruzzo) altre misure volte a fronteggiare, tra l’altro, anche il fenomeno dell’irreperibilità dei cittadini causata dall’inagibilità delle abitazioni, introducendo una presunzione assoluta di validità delle notifiche effettuate presso il cosidetto Presidio, istituito presso la sede provvisoria della Corte d’Appello di L’Aquila. In conseguenza di tale previsione normativa sono stati notificati ai terremotati migliaia di atti, in ambito penale civile ed amministrativo, con il semplice deposito dei medesimi nel presidio, senza alcuna garanzia di effettiva ricezione e di effettiva conoscenza dell’atto da parte dei destinatari”.
La questione è stata sollevata dal Difensore Civico presso il comune di L’Aquila, Avv. Vincenzo Calderoni, il quale difende dinanzi alla curia pescarese un aquilano accusato di vari reati, cui era stato notificato l’avviso di fissazione dell’udienza preliminare con le modalità del semplice deposito dell’atto presso il presidio. Il legale aquilano ha sostenuto la illegittimità della norma, segnalando al Giudice la violazione dei principi assegnati dal Legislatore Costituzionale agli articoli 3 (eguaglianza dei cittadini dinanzi alla legge), 24 (inviolabilità del diritto di difesa) e 111 (giusto processo) della nostra Carta fondamentale.
Il Dr. Campli ha ritenuto la fondatezza della segnalazione effettuata dall’Avv. Calderoni ed ha pronunciato ordinanza di rimessione degli atti alla Corte Costituzionale. L’ultima parola a proposito del buon diritto dei terremotati di avere conoscenza degli atti giudiziari loro notificati spetterà presto alla Corte Costituzionale, dove l’avv. Calderoni andrà a sostenere le buone ragioni del suo assistito e dei suoi concittadini in genere.


10 Febbraio 2010

Categoria : Cronaca
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