2017, ci auguriamo meno fanfaronate
Per il 2017, possiamo solo augurarci meno fanfaronate, meno promesse altisonanti, meno ipocrisia. A chi si nutre di queste cose, va ricordato che la gente non abbocca più ed ha imparato a impugnare la mazza da baseball. Politica er politicanti dovrebbero essersene accorti al recente referendum. Dite balle e fate scemenze? E noi vi bastoniamo.
E’ Capodanno e non è di buon gusto avvelenare ore che dovrebbero essere di evasione e di svago. Non ci va di tediare i lettori con elenchi di cose non fatte e di promesse mancate. Di guai, problemi, tragedie, lamenti di miseria e di tracolli. Ma non ci va neppure di leggere i trionfalismi dei big, gli ilari annunci di benessere e grandi opere, le parole vuote di chi già pensa alle elezioni e alla poltrona, appetibile e dorata come prima, più di prima. Ricordiamo agli abruzzesi solo due bufale simboliche; la legge per L’Aquila capoluogo e il progetto della Grande Pescara. Un ambo di fandonie eclatanti, da arrossire, se qualcuno sapesse ancora arrossire. Già, perché sono cose che nessuno ha mai chiesto, in cui nessuno crede, ma che il potere politico ha sempre sbandierato senza pudore, come prova di lungimiranza e pelosa magnanimità. Bugie svergognate, rimaste bugie.
Un solo auspicio: chi comanda impari a usare il tempo passato prossimo e cancelli il tempo futuro, nel suo linguaggio. Impari a dire “abbiamo fatto” e non “faremo”. Che il 2017 sia meno peggio, e gli anni a venire solo più sopportabili e leali.
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